Un premio per la ricerca sulla Ccsvi
Il Congresso mondiale sulle malattie del sistema venoso premia il team di Paolo Zamboni per uno studio sulla Ccsvi
Oltre 2000 delegati di 57 Paesi presenti al Congresso mondiale sulle malattie del sistema venoso tenutosi a Boston hanno conferito a Sergio Gianesini, un giovane ricercatore del gruppo del professor Paolo Zamboni, l’Award delle migliori comunicazioni scientifiche sulle oltre 500 presentate al Convegno.
Gianesini ha presentato uno studio preliminare sull’esito dei primi casi operati per sindrome da compressione del muscolo omoiodeo sulla vena giugulare interna. Il nuovissimo intervento si attua per una forma particolare di Ccsvi (Insufficienza venosa cronica cerebrospinale), la malattia vascolare scoperta all’Università di Ferrara, frequentemente associata alla sclerosi multipla (Sm).
La cosa più interessante emersa al dibattito di Boston è che, quando la Ccsvi si realizza a causa della compressione dei muscoli masticatori sulla vena giugulare, la dilatazione o angioplastica con pallone non ha alcuna possibilità di ristabilire un normale flusso di sangue venoso dal cervello. E’ importante dunque sapere riconoscere questa condizione per evitare di sottoporre inutilmente i pazienti alle procedure endovascolari di angioplastica. In questo caso, ciò che occorre fare è un intervento sui muscoli masticatori che ostruiscono o comprimono la giugulare. La notizia riveste dunque una estrema importanza ed un grandissimo interesse per gli oltre 60 mila malati di Sclerosi Multipla in Italia.
Nicoletta Mantovani, vedova di Luciano Pavarotti, ha raccontato di essere stata sottoposta sempre a Ferrara a questo tipo intervento riparatore.