Cronaca
25 Aprile 2013
“Gli Aldrovandi sanno quanto sia stato sinceramente partecipe al loro dolore”

Mauriello, un addio da signore

di Marco Zavagli | 3 min

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admin“Il mio trasferimento come il giusto provvedimento da adottare per quanto accaduto il 27 marzo scorso in piazza Savonarola? se ciò dovesse servire a far cessare l’odio e le strumentalizzazioni su questa tristissima vicenda, che da otto anni non trova pace, allora sarei ancora più felice di lasciare questa stupenda città”. Se ne va con una lettera signorile Luigi Mauriello, evitando di polemizzare sull’episodio che in ogni caso ha segnato l’ultima parte del suo incarico a Ferrara. Il caso Aldrovandi-Coisp, con quella autorizzazione al sit-in, ha provocato l’ispezione del ministero nella questura estense. Uno dei “momenti non facili in cui, fidandomi delle apparenze,  ho compreso un po’ in ritardo quali insidie si nascondessero dietro l’angolo. Ma nella vita c’è sempre da imparare”. Sul punto Mauriello glissa in modo signorile, evitando ulteriori polemiche e anzi tendendo una mano che serve a cauterizzare la ferita ancora aperta nella città: “Ciò che più mi tranquillizza è sapere che i genitori di Federico Aldrovandi sanno perfettamente quanto io sia stato sinceramente partecipe al loro dolore sin dal mio arrivo a Ferrara”.

E il questore non rinuncia a ricordare quanto passato a Palazzo Camerini da quel 7 febbraio 2011 quando si insediò a Ferrara. “Lascio questa affascinante terra emiliana con la consapevolezza di aver diretto un ufficio costituito da donne e uomini competenti e volenterosi, che ringrazio, con i quali  avevo iniziato a concretizzare un progetto mirato a soddisfare la richiesta di sicurezza della comunità ferrarese in ogni suo aspetto”. E nella sua lettera di commiato (leggi), Mauriello ricorda “i risultati ottenuti nel campo sia della prevenzione che della repressione”, “le brillanti operazioni della squadra mobile che, da vecchio investigatore, ho seguito molto da vicino perché i gravi fatti avvenuti avevano ferito l’intera città, come  nel caso dell’ efferato omicidio dell’anziana signora Leda Avanzi o dell’omicidio di Tarek Hamad nel sottomura”.

Ma il suo mandato è stato caratterizzato anche dall’emergenza terremoto. “Era la prima volta che tutte le istituzioni locali si misuravano contro il tempo per organizzare da subito la macchina dei soccorsi. Oltre ad assicurare, insieme ai responsabili delle altre forze dell’ordine e di soccorso, tutti gli aiuti possibili per la popolazione colpita dal sisma, furono emesse per tutto il periodo dell’emergenza terremoto ben 161 ordinanze questorili al fine di prevenire la commissione di reati ed eventuali atti di sciacallaggio. Non dimenticherò mai l’abnegazione, l’altruismo e l’altissimo senso del dovere civico dimostrato da tutti i soccorritori militari e civili”.

Una particolare attenzione è stata poi rivolta “sin dal mio arrivo” al controllo del territorio; “il dovere di restituire ai cittadini la loro strada, il loro giardino, i loro spazi, la loro serenità, la loro sicurezza. Una battaglia, iniziata con qualche difficoltà organizzativa, contro lo spaccio di droga, contro lo sfruttamento della prostituzione, contro il degrado”, con misure che “hanno permesso di vedere notevolmente diminuita la presenza di spacciatori e prostitute nella zona “Grattacielo”. E’ stato molto bello aver letto nei giorni scorsi sulle prime pagine dei giornali locali che gli abitanti della zona della stazione invitavano a “’tornare ad abitare il Grattacielo,…adesso qui si vive’”.

Un “ultimissimo ma affettuosissimo” grazie, prima di lasciare al città per ricevere a Roma, il 4 maggio, l’incarico di Ispettore generale presso il ministero dell’Interno-Ufficio Ispettivo del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, il questore lo rivolge “a tutti i ragazzi delle scuole elementari e delle medie della provincia che, in questi due anni, sono venuti a salutarmi al termine delle loro visite in Questura. Mi hanno regalato sempre momenti di vera gioia e spensieratezza che non dimenticherò mai”.

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