Lettere al Direttore
25 Aprile 2013

La lettera di commiato del questore di Ferrara

di Redazione | 6 min

Nel momento in cui sto per concludere il mio mandato, poiché nominato dal prossimo 2 maggio Ispettore Generale presso il Ministero dell’Interno-Ufficio Ispettivo del Dipartimento della Pubblica Sicurezza-, desidero manifestare la mia profonda gratitudine a quanti mi hanno accolto con simpatia ed amicizia aiutandomi, in questi due anni, ad accrescere l’esperienza sia professionale che umana.

Lascio questa affascinante terra emiliana con la consapevolezza di aver diretto un Ufficio costituito da donne e uomini competenti e volenterosi, che ringrazio, con i quali  avevo iniziato a concretizzare un progetto mirato a soddisfare la richiesta di sicurezza della comunità ferrarese in ogni suo aspetto. Accomiatarsi è anche occasione per tracciare un sintetico bilancio dell’attività svolta.

Nei due anni, da poco trascorsi, tanti sono stati i risultati ottenuti nel campo sia della prevenzione che della repressione, basti pensare ai provvedimenti adottati nei confronti di personaggi considerati socialmente pericolosi (Misure di Prevenzione). Sono stati infatti 172 i rimpatri disposti con Foglio di via obbligatorio, 106 gli Avvisi Orali, due Sorveglianze Speciali e sette i DASPO a carico di soggetti denunciati per episodi di violenza in occasione di manifestazioni sportive. E che dire di alcune delle brillanti operazioni della Squadra Mobile che, da vecchio investigatore, ho seguito molto da vicino perché i gravi fatti avvenuti avevano ferito l’intera città, come  nel caso dell’ efferato omicidio dell’anziana signora Leda Avanzi in cui si riuscì ad individuarne ed arrestare gli autori o dell’omicidio di Tarek Hamad nel sottomura quando vennero identificati gli aggressori e “fermati” tre di essi. Ed ancora in occasione delle indagini conclusesi con l’arresto di tre loschi personaggi che si appropriavano degli oggettini d’oro custoditi nelle tombe del cimitero cittadino.

E’ ancora molto viva nei miei ricordi la terribile esperienza vissuta il 20 maggio dello scorso anno quando la terra tremò portando morte e distruzione. Era la prima volta che tutte le Istituzioni locali si misuravano contro il tempo per organizzare da subito la macchina dei soccorsi. Oltre ad assicurare, insieme ai responsabili delle altre forze dell’ordine e di soccorso, tutti gli aiuti possibili per la popolazione colpita dal sisma, furono emesse per tutto il periodo dell’emergenza terremoto ben 161 ordinanze questorili al fine di prevenire la commissione di reati ed eventuali atti di sciacallaggio. Non dimenticherò mai l’abnegazione, l’altruismo e l’altissimo senso del dovere civico dimostrato da tutti i soccorritori militari e civili.

Una particolare attenzione ho ritenuto di doverla rivolgere sin dal mio arrivo al controllo del territorio; il dovere di restituire ai cittadini la loro strada, il loro giardino, i loro spazi, la loro serenità, la loro sicurezza. Una battaglia, iniziata con qualche difficoltà organizzativa, contro lo spaccio di droga, contro lo sfruttamento della prostituzione, contro il degrado. Oltre ai servizi preventivi e repressivi effettuati autonomamente da ciascuna forza di polizia, 102 sono state le ordinanze che ho emesso per gli specifici servizi di controllo in cui sono state impiegate  tutte le suddette istituzioni.

I provvedimenti di chiusura temporanea di due esercizi pubblici disposti in base all’art. 100 TULPS e la revoca della licenza di un altro esercizio disposta in base all’art. 19 c.4 DPR 616/77, hanno permesso di vedere notevolmente diminuita la presenza di spacciatori e prostitute nella zona “Grattacielo”. E’ stato molto bello aver letto nei giorni scorsi sulle prime pagine dei giornali locali che gli abitanti della zona della stazione invitavano a “tornare ad abitare il Grattacielo,…adesso qui si vive”.

Sono certo che il mio successore, insieme al Prefetto e al Sindaco firmatari del “Patto per Ferrara sicura”, ai responsabili delle altre forze dell’ordine ed agli stessi residenti, completerà anche nelle altre zone più a rischio della città l’opera che già un anno fa definii “di bonifica”.

Ho cercato nel mio agire, nel rispetto del confronto propositivo, di ascoltare ed aiutare sempre tutte le persone che si sono rivolte a me per i motivi più svariati. In particolar modo ho insistito sull’invito a chi mi confidava di violenze subite nell’ambito familiare o in quello delle amicizie, di ricorrere allo strumento giuridico dell’ “Ammonimento” del Questore spesso più immediato ed efficace di una denuncia o di una querela che, come sappiamo, prevede tempi lunghi prima dell’emissione di una sentenza. Sono stati a tal proposito 61 i decreti di “Ammonimento” che hanno prodotto  immediati positivi risultati.

Un ultimo significativo avvenimento, promesso lo scorso anno in occasione della “Giornata della Memoria”, si è svolto il 25 gennaio scorso presso la nostra Caserma “Bevilacqua” in cui, nel febbraio del 1944, furono rinchiusi alcuni ebrei ferraresi prima di essere inviati al Campo di prigionia di Fossoli e da li tradotti ad Auschwitz. Insieme al Rabbino Capo della comunità ebraica ferrarese Luciano Caro ed a tutte le autorità cittadine, abbiamo scoperto un “Cippo” ad eterna memoria realizzato dagli studenti dell’Istituto d’Arte “Dosso Dossi” scelto tra numerosi progetti bellissimi. L’evento sarà anche inserito negli archivi del “Memorial de la Shoah” di Parigi. La cerimonia è stata preceduta da una commovente azione drammatica del Laboratorio Teatrale FONEMA interpretata dagli alunni del Liceo Classico “Ludovico Ariosto”  su testi ebraici.

Nel percorso tracciato in questa sede ho vissuto momenti molto belli nei quali ho conosciuto persone eccezionali e momenti non facili in cui, fidandomi delle apparenze,  ho compreso un po’ in ritardo quali insidie si nascondessero dietro l’angolo. Ma nella vita c’è sempre da imparare. Con la serenità d’animo che mi accompagna sin dal primo giorno che ho iniziato questo difficile lavoro, che ho sempre svolto nell’assoluto convincimento di quanto ebbi a giurare trentanove anni fa entrando in Accademia,  dico semplicemente a coloro che hanno voluto interpretare il mio trasferimento come il giusto provvedimento da adottare per quanto accaduto il 27 marzo scorso in piazza Savonarola, che se ciò dovesse servire a far cessare l’odio e le strumentalizzazioni su questa tristissima vicenda, che da otto anni non trova pace, allora sarei ancora più felice di lasciare questa stupenda città. Ciò che più mi tranquillizza, comunque, è sapere che i genitori di Federico Aldrovandi sanno perfettamente quanto io sia stato sinceramente partecipe al loro dolore sin dal mio arrivo a Ferrara.

Concludo rivolgendo un deferente saluto a tutte le Autorità, agli Onorevoli Parlamentari, ai Responsabili delle Forze dell’Ordine e di Soccorso, agli esponenti delle categorie Economiche e di tutte le Organizzazioni Sindacali, alle Associazioni d’Arma, ai Sodalizi Culturali, agli Organi di Stampa ed alla popolazione di tutta la provincia di Ferrara.

Un sentito ringraziamento ai tantissimi cittadini che mi stanno inviando in questi giorni messaggi di saluto e di augurio per il nuovo incarico assegnatomi.

L’ultimissimo ma affettuosissimo grazie lo rivolgo a tutti i ragazzi delle scuole elementari e delle medie della provincia che, in questi due anni, sono venuti a salutarmi al termine delle loro visite in Questura. Mi hanno regalato sempre momenti di vera gioia e spensieratezza che non dimenticherò mai.

Vi abbraccio tutti.

Luigi Mauriello

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