Due medaglie al valore per due eroi dei nostri tempi. Il primo, un poliziotto, ha messo a repentaglio la propria vita per salvare dal suicido una donna che voleva gettarsi dal cavalcavia. Il secondo, pizzaiolo migrato a Ferrara, ha cercato il misterioso anziano che gli aveva lasciato 32mila euro come regalo per restituirli.

Sono due storie parallele, avvenute in tempi diversi ma recenti, che si incroceranno nel giorno – ancora da stabilire – che la autorità locali stabiliranno per premiare il loro valore. Lo conferma lo stesso prefetto Provvidenza Raimondo, che nei giorni scorsi ha chiesto al questore “un rapporto circostanziato sul salvataggio” compiuto dall’assistente capo Alessio Righetti. Dopo questo primo passaggio “prenderà avvio il procedimento per il conferimento della medaglia al valore”. Questo perché “il suo gesto merita tantissimo, dimostra che le forze di polizia, che si devono muovere in mezzo a tantissime difficoltà, sono non solo operatori sul territorio contro l’illegalità, ma anche persone in grado di mettere a rischio la propria vita per salvarne altre. Quello che ha fatto il poliziotto è qualcosa che riveste un significato enorme”. Il prefetto ha anche sentito il sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani, “che mi ha detto di condividere pienamente questa iniziativa”.

Ma Tagliani, oltre a condividere, rilancia: “sono d’accordissimo, ma ho chiesto di dare una medaglia anche al ragazzo Alin Cioaca che ha riconsegnato un portafoglio con dentro 30mila euro, come esempio di umanità, correttezza e onestà. Alessio e Alin hanno saputo interpretare il ruolo di cittadini modello, che di fronte al bisogno di persone in difficoltà non si sono tirati indietro ma hanno dato il loro contributo, un contributo enorme, alla società”.

Tutto parte da sabato scorso. Alessio Righetti (vai all’articolo), mentre sta rientrando in questura per fine turno, vede una signora sul cavalcavia di via San Martina in  prossimità del raccordo con la Ferrara-mare. L’assistente capo Alessio Righetti scavalca il cordolo di separazione delle corsie, sale sul ponte e riesce ad afferrarla appena in tempo. La donna però si lascia cadere e l’agente ha dovuto trattenerla di peso, rimanendo con una sola mano aggrappato alla rete, con i piedi che potevano poggiare su pochi centimetri di spazio. E sotto di loro, il vuoto. Tutto per questo per otto lunghissimi minuti.

L’altro episodio risale al 20 marzo (vai all’articolo). Alin Cioaca, 28 anni, da dieci in Italia e da sette impiegato come pizzaiolo all’ipercoop Il Castello, si vede consegnare una busta da un anziano. Dentro ci trova 32mila euro. Alin non pensa al suo lavoro che basta appena per portare avanti una famiglia con sei figli piccoli. Pensa che quel signore non doveva essere nel pieno delle sue capacità mentali e potrebbe averlo confuso per qualcun altro. O comunque che non era giusto trattenere per sé tutti quei soldi non guadagnati attraverso la personale fatica quotidiana. E così li porta alla caserma dei carabinieri, fornendo le indicazioni necessarie per risalire allo sconosciuto benefattore.

Ora Alessio e Alin si incontreranno per appuntarsi materialmente sul petto quella medaglia che la loro città simbolicamente gli ha già conferito attraverso la gratitudine. Manca solo la data.