“È stata una cosa barbara, neanche una bestia potrebbe compiere un’azione simile”. C’è più amarezza che rabbia nelle parole di Massimo Finessi, un ragazzo di Italba, piccola frazione tra Codigoro e Mesola, che ha dovuto assistere impotente alla morte del proprio gatto dopo un terribile caso di violenza sugli animali. Nerino infatti, questo il nome del gatto, è stato barbaramente impallinato con un fucile da caccia mentre Massimo e la famiglia si trovavano fuori casa per pranzo. Al ritorno hanno notato che l’animale aveva difficoltà respiratorie, e il giorno dopo, preoccupati per la situazione, lo hanno portato dal veterinario.
Purtroppo il controllo ai raggi X effettuato dal dottore ha portato alla diagnosi peggiore: il torace e le zampe del povero animale erano costellati di pallini di piombo, alcuni dei quali erano penetrati in profondità fino ai polmoni. Finessi e il veterinario hanno subito cercato di organizzare una delicatissima operazione chirurgica per estrarre i pallini e salvare gli organi interni, ma purtroppo per Nerino non c’è stato nulla da fare: il gatto è morto il giorno dopo, prima che ci fosse il tempo di giocare l’ultima disperata carta.
“Siamo molto amareggiati per Nerino, e stiamo pensando se è il caso di prendere un altro gatto, visto quello che è successo”. Massimo infatti racconta che casi di questo genere non sono una novità nella zona: “So di altri vicini che hanno trovato gatti randagi maltrattati o in fin di vita, evidentemente c’è qualcuno che si diverte in questo modo. Ho sporto una denuncia ai carabinieri, ma con dei pallini di piombo sarà difficile effettuare dei riscontri per risalire all’arma. In casa abbiamo anche due cani, e ora siamo preoccupati anche per loro”.
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