Dopo 24 anni ci sono i primi indagati. Ma questa volta per omicidio volontario. Il caso di Donato “Denis” Bergamini, il calciatore ‘suicidato’ a 27 anni era stato riaperto due anni fa dalla procura di Castrovillari grazie alla strenua lotta della famiglia del giovane di Boccaleone di Argenta che non si è mai rassegnata alle prime affrettate conclusioni della pria inchiesta. L’inchiesta sembra ora arrivata a una svolta. La notizia arriva da Francesco Ceniti, firma della Gazzetta dello Sport e preziosa fonte giornalistica per tutte le testate che si occupano della vicenda.
Ceniti ipotizza anche l’imminente arrivo di misure cautelari “qualora ci fosse un possibile inquinamento delle prove”. Nello specifico, sempre in ipotesi, per evitare “eventuali episodi di minacce nei confronti di alcuni testimoni”. Che qualcosa sul tavolo del procuratore Franco Giacomantonio e del sostituto Maria Grazia Anastasia si stesse muovendo era percepibile anche dall’ultima intervista resa a “Chi l’ha visto?” dall’avvocato della famiglia, Eugenio Gallerani (vai all’articolo).
In base ai nuovi indizi raccolti dalla famiglia e dagli inquirenti viene a scricchiolare la ricostruzione fatta quel 18 novembre 1989 dai testimoni oculari, l’autista del Fiat Iveco 180 sotto cui si sarebbe gettato Denis sulla statale 106, Raffaele Pisano, e l’ex fidanzata del giocatore del Cosenza, Isabella Internò. In base alle loro versioni la prima inchiesta venne archiviata come suicidio e il camionista assolto dall’accusa di omicidio colposo per l’investimento.
A reggere la nuova ipotesi di omicidio volontario a carico di ignoti ci sono anche le nuove perizie disposte dalla procura e affidate ai Ris di Messina sull’auto del calciatore (mai esaminata prima) e l’esame autoptico affidato al professor Testi, che acclarò come Bergamini fosse già morto quando venne schiacciato dalle ruote del camion.
Sempre dal giornalista Ceniti, che ha potuto seguire passo dopo passo gli sviluppi dell’inchiesta, il movente sul quale si sono concentrate le piste degli investigatori cosentini riguarda la vita privata di Denis. Si attendono ora i nomi iscritti dalla procura nel registro degli indagati. Dovrebbe essere questione di giorni.
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