Politica
19 Marzo 2013
Favia presenta un’interpellanza e chiede un’azione legale verso i responsabili

Liquami dal soffitto, Cona “scandalo della sanità pubblica”

di Redazione | 2 min

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(foto di Stefano Bussolari)

(foto di Stefano Bussolari)

Liquami dal soffitto, parte un’interpellanza rivolta alla giunta Errani. A firmala è il consigliere regionale ex Movimento 5 Stelle Giovanni Favia, secondo il quale “quanto è accaduto al pronto soccorso dell’ospedale di Cona, con una tubatura otturata fino a provocarne la rottura con la frantumazione di ben tredici pannelli, precipitati al suolo dal soffitto, insieme a liquami, materiali di scarico e residui organici mettendo a rischio la salute e l’integrità fisica di pazienti, operatori e visitatori, è solo l’ultima puntata di una bruttissima telenovela”.

Una telenovela con un prologo fatto di “21 anni di lavori e 500 milioni di euro” e di un “continuo ripetersi di crolli, smottamenti, rotture, uniti ai grandissimi disagi che i cittadini utenti della struttura subiscono ogni giorno”, che “confermano che ci troviamo di fronte ad uno sperpero gigantesco. Il progetto di Cona è nato già vecchio e con problemi enormi dovuti all’insufficiente portanza dei terreni. E’ stato più volte rimaneggiato, con demolizioni di parti realizzate e modifiche alla localizzazione di cliniche, accessi e viabilità. E’ frutto di una progettazione datata con dotazioni non al meglio”.

L’ex grillino definisce Cona come uno “scandalo all’italiana, uno dei maggiori della sanità pubblica”, sul quale anche la Magistratura è già intervenuta (ci sono 13 inquisiti). Favia fa notare come la lista dei problemi si allunga di giorno in giorno: i problemi all’impianto di condizionamento, che ha creato diffusi fenomeni di condensa, i problemi con le scale di sicurezza, con serramenti non funzionanti e che hanno comportato numerosi interventi di manutenzione, non sempre risolutivi, i problemi con le sale operatorie, i problemi connessi alle infezioni nosocomiali, i problemi alla viabilità di accesso e di collegamento, i problemi alla zona di accesso del Pronto Soccorso.

“E’ necessario innanzitutto – conclude il consigliere – tutelare la salute e la sicurezza dei pazienti, oltre che di operatori e visitatori, ma non è più rinviabile un’analisi che ci dica lo stato reale in cui versa l’ospedale di Cona con la conseguente recessione dal contratto in essere con ProgEste e, soprattutto, con l’avvio di un’azione legale risarcitoria verso i responsabili di tutto ciò, per questo oltre all’interpellanza, che ho già depositato, presenterò una risoluzione in tal senso”.

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