Fiscaglia
7 Febbraio 2013
Si accordarono per dichiarare il falso riconoscimento della figlia

Due condanne per la bimba ‘venduta’

di Marco Zavagli | 2 min

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admin-ajax.phpIl tribunale collegiale di Ferrara ha condannato quattro persone per falsa dichiarazione di stato civile di una minore. Sono state comminate le pene di 3 anni e 4 mesi a Giuseppe D. e di 5 anni a Natasa M.. Assolti perché manca la prova di colpevolezza Marko M. e Milorad M.. I fatti risalgono al 2007, quando a Dado, residente a Migliaro, viene chiesto, dietro il compenso di tremila euro, di dichiarare falsamente di essere il padre naturale di una bimba che, all’epoca dei fatti, aveva sei anni.

Il caso verrà alla luce nell’ambito del processo per le “pratiche dimenticate” del 2011, relative all’allontanamento di minori dalle famiglie nel settore dei servizi sociali (vai all’articolo).

Dal febbraio 2009 la minore e i genitori, oltre al nonno materno presso il quale la bimba viveva, non sono più reperibili. In tribunale sono stati sentiti il maresciallo dei carabinieri di Portomaggiore Marcello Maranini, che seguì le indagini, l’assistente di Polizia municipale che segnalò il caso alla procura dei minori, Anna Parolini, la pediatra che ebbe in cura la minore, e l’allora direttore dell’Asl di Ferrara Fosco Foglietta.

Secondo la ricostruzione fatta dai testi, Dado (difeso dall’avvocato Sara Bertelli) – d’accordo con i reali genitori, Natasa M. e Milorad M. – dichiarò all’anagrafe che la bimba era sua figlia. I genitori, colpiti da ordini di espulsione, temevano di dover lasciare l’Italia. Con questo escamotage – così credevano – si sarebbero assicurati la permanenza sul territorio nazionale. La scuola segnalò la minore, che frequentava la prima elementare, ai servizi sociali a causa delle numerose assenze. Da qui partirono gli accertamenti dei servizi sociali e, in seguito, le indagini dei carabinieri che hanno portato i quattro a processo. portato in senso figurato, perché Giuseppe D. era contumace e i tre parenti irreperibili da tempo.

Con la sentenza di ieri il tribunale ha tolto anche la patria potestà ai due condannati.

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