Presunti concorsi truccati a Firenze, prosciolta Calamai
Prosciolta anche l'ex direttrice delle Aziende Sanitarie Ferraresi Monica Calamai, insieme ad altri sei imputati, al termine dell'udienza preliminare su presunti concorsi truccati a Firenze
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Dei Cinque Stelle mantengono la forma del movimento. In più, e probabilmente non a caso, aggiungono la parola ‘democrazia’. Si chiama Democrazia in movimento la nuova formazione politica nazionale che si ispira ai valori base che avevano animato i ‘grillini’ ai tempi del loro esordio in politica, “con la differenza che – puntualizzano i fondatori – noi la democrazia diretta la vogliamo fare davvero”.
Chi sono i fondatori? In gran parte sono transfughi del M5S o, più che transfughi, espulsi. E infatti tra i nomi dei 25 sottoscrittori della “carta dei principi” troviamo Valentino Tavolazzi, il primo espulso grillino della storia, consigliere comunale a Ferrara con la lista Ppf. E con lui Paolo Schiavi, Marisa Toffanin, Valeria Politi, Fulvio Biagini. C’è anche Raffaele De Sandro Salvati, ex portavoce del gruppo centese, finito anche quello all’indice dal Beppe nazionale. Seguono poi nomi di attivisti del Lazio, della Sicilia, delle Marche e dell’Emilia-Romagna. “Tutte persone con cui siamo in contatto da tempo” precisa Tavolazzi per far capire che “l’operazione non nasce oggi”. I natali di Democrazia i movimento vanno infatti ricercati nel dopo Parlamentarie. Il flop della consultazione interna dei grillini per scegliere i propri candidati per il parlamento ha spinto Tavolazzi e gli altri a creare questo nuovo soggetto politico, “aperto a persone e gruppi – recita l’atto costitutivo – che si riconoscano nei valori della carta costitutiva e che insieme decideranno statuto, regole, organizzazione e programma politico, con il metodo della democrazia diretta (assemblee fisiche e in rete). La carta dei principi rappresenta il primo passo di un progetto politico che crescerà con la partecipazione di tutti coloro che non trovano, nei partiti e nei movimenti attuali, la realizzazione delle proprie aspettative politiche in relazione alla necessità del paese di risolvere i problemi economici, sociali, ambientali, sanitari, culturali e di istruzione, e più in generale di migliorare le condizioni di vita per tutti”.
Tredici sono i punti della carta dei principi, a partire dalla professione di laicità del movimento, che “si basa sulla democrazia diretta”. Nessuna distinzione di sesso, razza, lingua, religione, condizioni personali e sociali, cittadinanza e orientamento sessuale e riconoscimento dei principi irrinunciabili del diritto al lavoro, alla solidarietà, all’uguaglianza, alla libera espressione del pensiero, alla salute, all’istruzione. Le porte sono aperte a “tutti, se non iscritti a partiti o movimenti politici nazionali”. L’esclusione è ammessa solo in presenza di violazione dei principi fondanti e dello statuto. Quanto ai ruoli interni, per evitare tentazioni da leader o da guru, “i ruoli interni al Movimento sono a rotazione, secondo modalità stabilite con il metodo della democrazia diretta”.
Costituito il primo nucleo, il prossimo passo – già un banco di prova – saranno le elezioni amministrative, “alle quali ci presenteremo – anticipa Tavolazzi per Progetto per Ferrara – con una politica congiunta per ogni città nella quale riusciremo ad avere una nostra rappresentanza”.
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