Economia e Lavoro
20 Gennaio 2013
Peculato e tentata appropriazione indebita per l'avv. Giampiero Martini

Manager Cap condannato a un anno e mezzo

di Marco Zavagli | 2 min

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L'avvocato Giampiero Martini

L’avvocato Giampiero Martini

Giampiero Martini è stato condannato in primo grado a un anno e mezzo per peculato e tentata appropriazione indebita. L’avvocato bolognese è stato ritenuto dal gup del tribunale di Firenze, che lo ha giudicato in rito abbreviato, colpevole di aver distratto 34mila euro dal patrimonio del Consorzio Agrario di Ferrara, di cui era liquidatore.

A identica pena sono stati condannati l’avvocato G.B., del foro di Firenze, per estorsione, peculato e tentata appropriazione indebita, e il commercialista N.E. per estorsione e peculato. Per loro l’estorsione vedeva come vittima proprio Martini. Il fatto venne alla luce nel corso di un’inchiesta della procura di Roma sulla distrazione di fondi della Cooperativa Gran Sasso. Per pagare quell’esosa richiesta – fatta sotto la minaccia di coinvolgere indebitamente il legale in quel procedimento – Martini avrebbe attinto alla cassa di Via Marconi a Ferrara.

Nel corso dell’indagine una intercettazione portò gli inquirenti sulla figura dell’avvocato vicepresidente del Cap. Era il marzo dello scorso anno e Martini finì agli arresti domiciliari. Dopo l’arresto Martini aveva ritenuto opportuno rimettere al consiglio ogni delega, per poi riguadagnarla una volta revocata l’ordinanza cautelare in seguito a ricorso, vittorioso, in Cassazione.

Ora però arriva le sentenza del tribunale di Firenze, alla quale le difese degli imputati faranno ricorso, a riportare sulle pagine di cronaca giudiziaria il noto avvocato. Che comunque può già contare sulla difesa a spada tratta che arriva da Francesco Biava, presidente del Consorzio Agrario di Ferrara: “attendiamo di conoscerne le motivazioni dalla pubblicazione della sentenza, restando fiduciosi che nel processo d’appello l’avvocato Martini possa vedersi riconfermato il favorevole giudizio della Cassazione”.

Biava rivendica poi l’operato di Martini, assieme al quale “in questi 10 anni di comune impegno abbiamo salvato il Consorzio dal fallimento prima, quando eravamo commissari liquidatori, e abbiamo continuato ad assicurarne lo sviluppo amministrativo e funzionale oggi, da amministratori, pur nel difficile contesto economico generale e del settore agricolo in particolare. A fronte di questo il Consorzio Agrario di Ferrara ha aumentato quest’anno del 20% la quota di cereali stoccata presso le proprie strutture rispetto a quanto stoccato lo scorso anno, in rapporto all’intera produzione provinciale. Il gruppo Cap Ferrara si avvia a conseguire anche quest’anno il target di 110 milioni di euro di fatturato”.

In ogni caso la sentenza del tribunale di Firenze non interferirà con i programmi del Cap, che ha ormai terminato di pagare il debito concordatizio e prosegue nell’attuazione del piano industriale 2012-2014.

Martini, intanto ha già fatto sapere alla presidenza di Via Marconi che si dimetterà dall’incarico di commissario, restando solo nel consiglio d’amministrazione.

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