Cronaca
20 Dicembre 2012
La squadra mobile incastra quattro persone grazie alle telecamere

I ragazzini si pagavano la droga con capi firmati

di Marco Zavagli | 4 min

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Spacciavano soprattutto a minorenni. Alcuni dei quali giovanissimi. Anche 14/15 anni. Piccoli consumatori di Ferrara e periferia che si compravano, magari barattandola con un berretto firmato o altro, la piccola dose prima di scuola. Oppure all’uscita, prima di prendere la corriera. Oppure ancora nel tardo pomeriggio, quando tornavano in centro per la “vasca” raccontando ai genitori che andavano a fare i compiti dall’amico.

Grazie a un accurato servizio di osservazione attraverso telecamere nascoste, autorizzato dalla procura, la squadra mobile ha potuto filmare e incastrare quattro persone. Si tratta di Destiny Vincent, nigeriano classe 1982, Anthony Ebosele, nigeriano dell’‘86, Emmanuel Otaigbe, nigeriano del ’90 e Toury Ibrahim Abufashi, sudanese dell’‘88.

Gli arresti sono avvenuti in momenti e sono il risultato dell’operazione “November Rain”, che si è conclusa con la chiusura per trenta giorni del negozio etnico di alimentari “Hope shopping center”.

Tutto inizia da numerosissime segnalazioni, “quasi quotidiane” come conferma il comandante della Mobile Andrea Crucianelli, arrivate al 113 da parte di residenti di Via Nazario Sauro e piazzetta Toti. Dopo diversi appostamenti la polizia ha subito capito che quelli dei cittadini non erano inutili allarmismi. E così è stato chiesto e ottenuto dal pm Nicola Proto il permesso di piazzare nella zona diverse telecamere nascoste. Che hanno svelato diversi momenti dello spaccio al minuto che avveniva nell’area, soprattutto nel parchetto di piazzale Toti.

L’indagine è partita a fine ottobre. I pusher sotto osservazione si muovevano velocemente in bicicletta, effettuavano lo scambio e si dileguavano così come erano venuti, nascondendo la droga vicino alle panchine del giardino. Già il primo giorno di videoriprese si è concluso con un arresto. Siamo al 22 novembre e le manette finiscono attorno ai polsi di Ebosele, fermato con meno di un grammo di marijuana appena ceduta a due ragazzini. Il 26enne, richiedente asilo a Verona (richiesta rigettata), si trova ora ai domiciliari dopo la convalida.

Il 26 novembre é la volta di Otaigbe, preso con un grammo e mezzo di marijuana venduto ad altri due minorenni. Il prezzo in questo caso è stato di due euro più un cappellino griffato. Il 22enne, incensurato, viene fermato verso corso Piave. Ora é libero e la sua richiesta di asilo politico è stata rigettata a Torino.

Il primo dicembre alle 10 di mattina, viene invece arrestato Destiny con una dose di cocaina venduta a due minorenni. Già condannato per reati simili, il 30enne è detenuto a Ferrara e aveva fatto richiesta di asilo, rigettata dalla commissione di Bologna.

L’ultimo, Abufashi, è stato catturato nel primo pomeriggio del 5 dicembre con tre dosi di marijuana per poco più di tre grammi e mezzo. Il suo modo di spacciare era forse il più singolare. Lanciava in aria verso i giovani consumatori la sostanza che la raccoglievano e lasciavano a terra i soldi, come se non si potesse presumere – in caso di qualche sorpresa – uno scambio diretto. Il 24enne, richiedente asilo a Parma con permesso provvisorio, è ora detenuto in carcere.

In tutto sono stati sequestrati sette grammi di marijuana e uno di cocaina. A corollario dell’operazione è arrivato l’ordine del questore che, per ragioni di pubblica sicurezza, sospende per 30 giorni  la licenza del negozio di piazzale Toti, “dove venivano visti sempre stranieri che entravano uscivano e non compravano mai nulla – chiarisce il comandante – e al cui interno è avvenuto l’ultimo arresto”. La polizia ha effettuato una perquisizione all’interno dell’alimentari lo scorso 14 dicembre, rinvenendo in un cassetto dietro i sacchi delle spezie quasi diecimila euro in contanti e 21 schede telefoniche nuove. Il denaro era suddiviso in buste. Sopra ogni busta c’era un nome. Il tutto è finito sotto sequestro e ora sono in corso le indagini per capire da dove vengono quei soldi e soprattutto le schede telefoniche, che risultano inviate da una ditta di Bari.

Dopo quest’ultimo arresto in zona non si sono più registrati altri episodi del genere. “Da allora la situazione è migliorata – conferma Crucianelli -. Sono sparite anche le chiamate al 113 dei cittadini. Con questo non voglio avere la presunzione di dire che lo spaccio in zona è stato debellato, ma posso dire che è stata fatta una importante attività repressiva per il quartiere e che continueremo a vigilare con il passaggio delle volanti”.

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