Ancora soldi pubblici, quasi mezzo milione di euro, finiscono nel calderone dell’ospedale di Cona. Spese, questa volte legali, che il Sant’Anna deve sborsare per due parcelle dovute all’avvocato del foro di Bologna che ha difeso in tribunale le ragioni dell’azienda ospedaliero universitaria contro Progeste, il consorzio di imprese che ha realizzato la struttura sanitaria.
La prima, già nota, risale alla delibera n. 223 del 21/12/2011, con la quale il direttore Gabriele Rinaldi diede mandato alla direzione risorse economico finanziarie di provvedere al pagamento di una fattura per la somma complessiva di 256.223,39 euro in cambio di 15 mesi di patrocinio legale.
Nei giorni scorsi arriva la seconda mazzata. Con delibera 238 del 03/12/2012 Rinaldi dà il via libera al pagamento di 188.760 euro (in totale fanno 444.983,39 euro in due anni allo stesso studio legale). Quest’ultimo esborso fa riferimento alla causa civile promossa da Progeste nei confronti dell’azienda ospedaliera. Nella delibera si ritiene la cifra richiesta come fondo spese congrua in rapporto alla domanda risarcitoria dell’attore (Progeste), che chiedeva risarcimenti per 160 milioni di euro. A questo particolare ‘monetario’ si aggiungevano le considerazioni della somma “ampiamente giustificata” dalla “natura della controversia che coinvolge complesse questioni di diritto e complessi accertamenti di fatto”; dalla “complessità dei quesiti sottoposti al consulente tecnico d’ufficio, che implicano lo svolgimento di attività difensive di supporto anche durante le operazioni peritali”.
A causa della tempistica della causa non è stato possibile applicare i minimi tariffari che un ente pubblico deve richiedere obbligatoriamente. La controversia oggetto del pagamento è stata instaurata nel 2010, quindi antecedentemente all’applicazione delle nuove disposizioni sui compensi per le prestazioni professionali (dl 1 del 2012, articolo 9, convertito nella legge 27 del 2012).
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