Eventi e cultura
27 Novembre 2012
L’Isco diventerà associazione. Lunedì in consiglio si discute dell’Isr

Un patto tra sindaci per salvare gli istituti di cultura

di Marco Zavagli | 2 min

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Li hanno visti sotto i portici della Coop di via Modena. Hanno bloccato l'auto in mezzo al parcheggio e sono scesi di corsa. Erano in tre. Uomini di circa 35 anni. Corrono verso due persone, maschi di circa 25 anni. Uno di questi due capisce subito le intenzioni del gruppo e corre verso il supermercato, rifugiandosi al suo interno

Trasformare i principali istituti di cultura di Ferrara in associazioni per evitare che scompaiano davanti alla carenza di risorse economiche. È l’intenzione dell’amministrazione comunale, che cerca di lanciare un ‘patto tra sindaci’ per aiutare a sopravvivere ai dettami della spending review l’Istituto di Storia Contemporanea e l’Istituto di Studi Rinascimentali.

Oggi pomeriggio, alle 15, si riuniranno in municipio i sindaci della provincia, convocato dall’assessore Massimo Maisto. All’ordine del giorno la possibile nuova configurazione giuridica da dare all’Istituto di Storia Contemporanea.

Nato nel 1973 per volontà del Comune e della Provincia di Ferrara come Istituto di Storia Contemporanea del Movimento Operaio e Contadino – Centro Don Minzoni, l’Isco aveva il compito di dotare la città e la provincia di una moderna organizzazione in grado di soddisfare la sempre più diffusa domanda di storia contemporanea che proveniva dal mondo delle giovani generazioni e di affinare ulteriormente la qualità ed elevare il livello della ricerca. A questo si è sempre accompagnato un compito scientifico e civile, quello della promozione della conoscenza critica e la divulgazione della storia.

Ora, con i dettami della riorganizzazione delle province, l’ente del Castello non avrà più la delega alla cultura e donerà la sua “quota” di istituto al Comune. Che da solo non è in grado di reggere il peso dell’istituto. Per questo “cercheremo di tenerlo aperto costituendo un’associazione tra i vari comuni del territorio – spiega Maisto -; dal’altronde le attività dell’Isco collabora con tante municipalità, specie in occasione delle ricorrenze quali giorno della Memoria e 25 Aprile”.

Discorso simile verrà fatto per l’Istituto di Studi Rinascimentali, “che diventerà una sorta di ‘ufficio studi’ del Comune di Ferrara con una propria autonomia scientifica; verrà inserito all’interno del percorso dei musei di arte antica (Schifanoia  in particolare) con un ruolo forte. Direttore scientifico onorario sarà Marco Bertozzi, attuale direttore dell’Isr”. La relativa delibera, già varata dalla giunta, verrà discussa lunedì prossimo in consiglio.

Da non dimenticare che entrambi gli istituti possiedono un patrimonio librario di rilievo. “Rimarrà di proprietà dell’amministrazione di Ferrara – assicura l’assessore – con la possibilità di affidarli in comodato d’uso”. In particolare la biblioteca dell’Istituto di Studi Rinascimentali dovrebbe essere ospitata a Casa Minerbi.

“Quello a cui puntiamo – chiude l’assessore – è riuscire a proseguire con le attività scientifiche dei due istituti, poco importa la formula giuridica che si troverà. L’importante è non perdere due enti di rilevanza nazionale”.

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