Politica
26 Novembre 2012
Il voto in provincia. Renzi e Vendola sotto la media nazionale

Ferrara è terra di Bersani

di Redazione | 2 min

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Se fosse stato per la provincia di Ferrara, abbiamo detto, oggi l’aspirante presidente del consiglio per il centrosinistra sarebbe Pierluigi Bersani. Ma quanto, e come, i dati estensi si discostano da quelli nazionali e regionali?

Nell’Italia intera il segretario del Partito democratico si ferma al 44,38%, ossia sette punti e mezzo in meno della percentuale ottenuta nella nostra terra. Il dato per lui è lusinghiero anche se confrontato con quello della sola Emilia Romagna, regione di cui è originario e di cui è stato presidente, ma in cui ha mancato la maggioranza assoluta, fermandosi al 48,51%. I ferraresi gli hanno insomma regalato tre punti in più pure rispetto agli altri elettori della regione.

Peggiore invece della media nazionale è il risultato estense del sindaco di Firenze Matteo Renzi: se il rottamatore raggiunge in Italia il 36,32%, tra il Po e il Reno si deve accontentare di tre punti in meno. Gli emiliano-romagnoli sono invece stati nel complesso molto più benevoli nei confronti del ‘Rottamatore’, cui hanno assegnato ben il 39,3% delle loro preferenze, sei punti in più di quanto hanno ritenuto opportuno fare i ferraresi.

Nemmeno Nichi Vendola ha di che sorridere in terra estense. Se il governatore della Puglia a livello nazionale supera di poco il 15% (15,13), da queste parti si ferma oltre tre punti più in basso, all’11,91, un risultato però più gratificante rispetto a quello regionale, visto che in Emilia Romagna il leader di Sinistra e libertà non riesce a raggiungere una percentuale a doppia cifra, bloccandosi al 9,46%.

Ferrara non sembra poi un paese per outsider. L’ex sindaco di Montebelluna Laura Puppato, che in Italia riesce a sfiorare il 3% (2,98), nella nostra provincia rimane oltre mezzo punto più sotto, un dato, volendo, appena più consistente di quello regionale (2,22%).

Inesistente Bruno Tabacci: se nel complesso l’assessore al Bilancio di Milano riesce almeno ad evitare percentuali da prefisso telefonico (1,2%), questo destino gli tocca in Emilia Romagna, dove si ferma allo 0,52, esattamente la stessa percentuale ottenuta in provincia di Ferrara.

Insomma, quattro candidati su cinque producono performances peggiori rispetto alla media nazionale, uno invece – Bersani – nettamente migliore. Chiaro quali siano i rapporti di forza nel centrosinistra nostrano.

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