Cronaca
16 Novembre 2012
Arrestati per truffa i gestori di una nota casa d'aste di Ferrara

Pagano quadri d’autore con diamanti falsi

di Redazione | 2 min

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Hanno pagato quadri d’autore con brillanti falsi. I gestori di una nota casa d’aste di Ferrara, il responsabile V.D. di 40 anni e il suo collaboratore M.G. di 71, sono stati arrestati per truffa ai danni di un pittore della provincia di Mantova, Athos Faccincani di Monzambano.

L’artista conosceva da tempo i due galleristi ed era entrato in contatto con loro lo scorso settembre per concordare la vendita di un buon numero di opere. Una volta trovato l’accordo con il responsabile, quest’ultimo chiede di poter pagare con pietre preziose, brillanti appunto, al posto del denaro. Una richiesta inconsueta che tuttavia il pittore accetta. Così ben ottanta tele a olio e diverse serigrafie passano di mano, una parte pagata in assegni e parte con tre brillanti, il tutto per un valore complessivo di 150 mila euro che avrebbero fruttato al gallerista ben 250mila euro.

Il fatto è che in seguito Faccincani decide di far valutare i brillanti da un gioielliere esperto di fiducia, nonostante le pietre preziose riportassero il certificato di autenticità. Così scopre che si trattava di zirconi, pietre comuni dall’aspetto molto simileai brillanti. Immediata la reazione del pittore, che si rivolge ai carabinieri e denuncia la truffa. L’artista era stato nel frattempo ricontattato dal gallerista, che avrebbe voluto acquistare altri quadri, una quindicina ,così ha finto di accettare su consiglio dei carabinieri.

In questo modo scatta la trappola. I due galleristi si presentano nello studio di Faccincani e anche in questo caso propongono il pagamento in diamanti per un valore delle opere di circa 30mila euro. E’ a questo punto che i carabinieri escono allo scoperto e fanno immediatamente esaminare i brillanti da un orefice che conferma: le pietre sono false, comunissimi zirconi. I due commercianti ferraresi vengono arrestati e trattenuti in caserma, poi rimessi in libertà dal pm di turno in quanto incensurati. Ma i galleristi dovranno comunque rispondere del reato davanti a un giudice.

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