Sette anni e quattro mesi al terrore delle farmacie. Gabriele Volpi, 43 anni, residente a Massa Fiscaglia, pluripregiudicato per reati contro il patrimonio, è stato condannato ieri dal tribunale di Ferrara per una serie di rapine messa a segno nell’arco di un mese.
Contro di lui la pm Patrizia Castaldini aveva riunito il colpo messo a segno l’8 maggio di quest’anno contro la farmacia Virgilio di Migliarino, la farmacia di Ostellato il 1 giugno (vai all’articolo), la farmacia Giardino di Ferrara il 4 giugno e la farmacia Pasquali, sempre a Ferrara, il 12 giugno. Nel corso di una di queste rapine – aggravante che ha pesato anche nella quantificazione della condanna – aveva minacciato con un coltello una donna incinta. In mezzo c’era stata anche la ricettazione di un’auto rubata.
A incastrare il malvivente era stato l’esame del Dna. L’uomo, infatti, nel compiere una rapina in via Darsena (vai all’articolo), aveva abbandonato sul bancone un cutter e un paio di occhiali da sole con i quali si era parzialmente travisato il volto, due oggetti sulla quali erano presenti le stesse tracce di Dna ritrovate nelle scarpe da tennis che l’uomo aveva in casa e che sono state sequestrate nel corso di una perquisizione.
Ma andiamo con ordine. Volpi il giorno della rapina aveva fatto irruzione all’interno della farmacia “Giardino” minacciando le impiegate con un cutter e intimandole di consegnare tutto il denaro della cassa (650 euro). Alla resistenza delle addette lui ha risposto scavalcando il bancone e scardinando il cassetto del registratore di cassa, operazione che ha compiuto sfilandosi gli occhiali da sole e posando il cutter sul bancone per avere entrambe le mani libere. Una volta ‘strappato’ lo sportellino del registratore di cassa se n’è andato dimenticando i due oggetti sul banco.
La rapina era stata ripresa dalle telecamere di sicurezza e le addette della farmacia avevano comunque fornito agli inquirenti una descrizione dell’individuo, corrispondente a quella del rapinatore che qualche giorno prima aveva effettuato un colpo alla farmacia di Ostellato. Anche l’auto ritrovata a pochi metri dalla farmacia “Giardino”, una Fiat Uno bianca risultata rubata e utilizzata probabilmente per effettuare il colpo, corrispondeva a quella vista a Ostellato. Il giorno successivo, il 5 giugno, dopo aver letto sui quotidiani locali la descrizione del malvivente (vai all’articolo), una testimone ha riferito alla polizia di aver visto un uomo con le stesse caratteristiche aggirarsi all’interno di un cantiere di via Darsena. Nello stesso cantiere, infatti, gli agenti hanno trovato abbandonato il cassetto del registratore di cassa della farmacia, oltre al berretto e alla camicia del rapinatore.
Tutti elementi che hanno indotto lo scorso ottobre gli uomini della squadra mobile della Questura, che già sospettavano del Volpi, a compiere una perquisizione nella sua abitazione alla ricerca di eventuali armi. Ricerca che ha dato esito negativo, ma i poliziotti sono stati attirati da un paio di scarpe da tennis compatibili con quelle utilizzate dal rapinatore. Sequestrate le scarpe, è stato chiesto al pm la comparazione del Dna delle calzature con quello presente su cutter e occhiali abbandonati alla “Giardino”. Verificata la perfetta corrispondenza del Dna, automaticamente era scattata per Gabriele Volpe l’ordinanza di custodia cautelare che gli è stata notificata mentre si trovava già all’Arginone.
Ieri il gip Silvia Marini ha riunito i tre procedimenti contro di lui nel giudizio abbreviato chiesto dalla difesa. L’accusa aveva chiesto la condanna a 10 anni, ma la sorte del verdetto è stata leggermente più lieve: 7 anni e 4 mesi.
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