I docenti dell’Istituto “V. Bachelet” di Ferrara riuniti in assemblea lo scorso 25 ottobre hanno esaminato i provvedimenti contenuti nel disegno di legge di stabilità per l’anno 2013 che vorrebbe imporre l’aumento di 6 ore dell’orario di lezione dei docenti della secondaria di primo e secondo grado a parità di stipendio.
L’assemblea ha giudicato inaccettabili queste misure “che calpestano il ruolo e la professionalità dei docenti nel momento in cui si arriverebbe ad assegnare ad un docente fino a 12 classi con un numero di alunni che supera i 300, con conseguente abbassamento della qualità dell’insegnamento”.
Il Collegio dei docenti dell’istituto “Bachelet”, riunitosi subito dopo l’assemblea, ha quindi deliberato la sospensione dell’esecuzione, fino ad esito della decisione parlamentare, dei progetti approvati dai Consigli di classe e dal Collegio dei docenti, nonché la remissione di ogni incarico riguardante i viaggi di istruzione, di qualsivoglia durata.
La stessa decisione è stata assunta anche dai docenti del liceo classico “Ariosto”.
“Questo provvedimento – commentano i docenti del “Bachelet” – si fonda su una falsità e cioè che la media europea delle ore di insegnamento sarebbe più alta; è vero invece che i docenti italiani hanno un carico settimanale di ore di lezione in classe allineato alla media europea (vedi fonte Eurispes) e tutto ciò a fronte di stipendi tra i più bassi d’Europa. Inoltre la norma si configura come un vero e proprio abuso che lede i diritti sindacali e “straccia” il contratto collettivo nazionale di lavoro della scuola. Mai si era visto un contratto abrogato per legge! L’effetto del provvedimento sarebbe devastante anche in termini sociali perché si perderebbero almeno altri 30 mila posti di lavoro, in aggiunta ai precedenti tagli di 8,5 miliardi di euro e 120 mila posti di docenti e collaboratori scolastici, oltre al blocco del rinnovo del contratto e al congelamento degli scatti di anzianità”.
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