Più che in un film di William Friedkin sembrava di essere dietro le quinte dell’Esorciccio. Non credevano alle proprie orecchie i fedeli di un paesino in provincia di Ferrara. Non credevamo nemmeno noi ai nostri occhi quando via fax ci è arrivata la notizia in redazione. Eppure, dopo numerosi riscontri in ambito ecclesiastico e amministrativo, e dopo ulteriori testimonianze di chi si era trovato involontario testimone del tutto, la notizia era vera. Non riporteremo né il nome del sacerdote né quello della parrocchia, per preservare la riservatezza della persona coinvolta che probabilmente non gradirebbe ulteriore pubblicità.
Ecco i fatti. Domenica 23 settembre, durante la celebrazione della messa delle 10.45, i fedeli sono stati informati dal loro sacerdote che la loro chiesa parrocchiale “è parzialmente infestata dal demonio”.
Parzialmente perché il diabolico intruso ha scelto anche come e dove manifestarsi. “Il don ci ha detto che “il diavolo è solito accanirsi soprattutto sui banchi della fila di sinistra (vista dall’altare)”. Nemmeno a scomodare l’agiografia più tradizionale il demonio poteva essere più preciso.
E chi frequenta da qualche tempo la parrocchia sa che non si tratta nemmeno di geografia politica: “vicino alla canonica – ci raccontano – era anche apparso un ex voto, forse a questo punto per scacciare lo spirito malvagio…”.
Fatto sta che l’ex voto non è stato l’unico baluardo per spezzare il malefico incantesimo. Già, perché il prete non è rimasto con le mani in mano. O meglio, aveva le mani in mano, giunte, per pregare e impartire “frequenti benedizioni” ai luoghi infestati. Non solo, di fronte all’infernale resistenza di quelle manifestazioni, il parroco ha chiamato due volte un esorcista.
Tutto inutile: “il demonio non avrebbe abbandonato la piccola chiesa – riferisce il fedele – e si manifesta appunto facendo sussultare e saltare i banchi”.
Il sacerdote ha fatto sapere poi nel corso dell’omelia che “la presenza diavolo è stata notata anche in canonica. E già da tempo il nostro parroco sostiene di aver contratto una malattia dopo aver ingerito cibi contaminati da fattura”. Ragion per cui “ogni domenica invita i parrocchiani a guardarsi dal maligno e a pregare con lui”.
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