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Fino a più di mille euro per ottenere una risposta nell’interesse dei consumatori. È quanto lamenta Federitalia Associazione a tutela dei cittadini nei confronti della Cassa di Risparmio di Ferrara. La presidente dell’associazione antiusura bancaria Wally Bonvicini segnala che “a differenza di tutte le altre banche sul territorio che oggi spediscono la documentazione senza chiedere alcunché, Carife chiede compensi sproporzionati che non trovano giustificazione alcuna”.
E questo relativamente alla richiesta di Federitalia di veder restituiti ai proprio assistiti (al momento si contano un centinaio di correntisti, tra cui anche degli studi legali, che si sono rivolti all’associazione) gli interessi anatocistici (gli interessi sugli interessi). E questo in virtù della sentenza della Corte di Cassazione del febbraio 2011 che con sentenza n. 24418 del 2 dicembre 2010 ha sancito per il consumatore il diritto alla restituzione di quanto pagato indebitamente in più alla banca a partire dal 1952.
Ma ottenere la relativa documentazione non sembra sia così facile. Qualche esempio. Lo scorso 21 novembre, dopo una richiesta da parte della Bonvicini di documentazione relativa agli estratti conto di una correntista assistita dall’associazione, gli uffici legali dell’istituto di credito ferrarese chiedono un versamento di 1.110 euro, “previsto dai fogli informativi di trasparenza”. Causale: rimborso spese copia documentazione. Stessa richiesta, meno esosa questa volta, per un’azienda: 290 euro.
Richieste fuori luogo secondo l’associazione, che ha inviato la documentazione alla Banca d’Italia, chiedendo l’intervento di Palazzo Koch “affinché i cittadini/utenti possano entrare in possesso dei loro documenti e possano effettuare il ricalcolo degli interessi anatocistici”.
L’associazione lancia anche un appello a tutti i correntisti di Carife, offendo loro una perizia gratuita sui conti correnti “onde richiedere la restituzione degli interessi anatocistici dal 1952. Sono gli interessi – ribadisce la presidente – sugli interessi che la legge vieta e che la banche applicano e che devono restituire”.
Per informazioni: 0521 985610.
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