Cronaca
26 Settembre 2012
Il deputato Pd sollecita la risposta del ministro Cancellieri

Omicidio Bergamini, Bratti insiste

di Marco Zavagli | 2 min

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“Apprendiamo che le indagini sono in corso, auspichiamo che vi sia un forte impulso da parte delle forze dell’ordine a fare piena luce sul caso Bergamini e dare giustizia alla famiglia”. Così – come riporta l’agenzia Agenparl – si è espresso ieri alla camera il deputato ferrarese del Pd Alessandro Bratti.

Bratti ha voluto sollecitare la risposta del ministro Cancellieri a una sua interpellanza parlamentare sulla morte del calciatore Donato “Denis” Bergamini presentata nel dicembre del 2010 (vai all’articolo), nella quale chiedeva conto dei misteri sopravvissuti per oltre 20 anni alla morte del calciatore di Bagnocavallo di Argenta, avvenuta in circostanze mai chiarite il 18 novembre 1989, quando giocava nel Cosenza.

La procura di Castrovillari, dopo una strenua lotta per la verità portata avanti dalla famiglia Bergamini che non ha mai creduto all’ipotesi del suicidio con cui fu archiviato il primo fascicolo, ha riaperto le indagini nel giugno 2011 per il reato di omicidio volontario a carico di ignoti (leggi). Ipotesi della quale Bratti è sempre stato convinto: “Il caso è stato riaperto perché è ormai evidente che Bergamini è stato ucciso e non si è suicidato”.

“Spero che altri politici si uniscano a lei per aiutarmi ad arrivare alla giustizia e alla verità – scrive la sorella di Denis sulla bacheca facebook del parlamentare per ringraziarlo -. Mio fratello nessuno può farlo ritornare in vita, ma lo Stato può aiutarmi. I miei genitori hanno diritto di vivere l’ultimo periodo della loro vita un po’ più sereni, sapendo che giustizia sul loro figlio è stata fatta, vivono solo per questo… in cerca della giustizia e della verità”. “Arriveremo in fondo”, è la promessa di Bratti.

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