Un’educatrice in meno – due anziché tre – in una sezione di “grandi” (24-36 mesi) di ogni nido comunale, sostituita da un’aiuto-cuoca che inizialmente sosterrà un corso di formazione di 12 ore. Non si tratta di una novità, tanto che la “trasformazione” venne annunciata in conferenza stampa e gli stessi sindacati la approvarono in nome del mantenimento di posti di lavoro. Ma la non-novità, in vista del prossimo anno scolastico, per il quale giusto oggi si chiudono le iscrizioni, non lascia tranquilli un nutrito gruppo di genitori.
Tanto da scrivere una lettera al sindaco Tagliani. Il primo cittadino ha risposto in meno di 24 ore, chiarendo i termini della vicenda attraverso la dirigente pedagogica dell’Istituzione servizi educativi Donatella Mauro.
“I nostri nidi hanno da sempre tre insegnanti per ogni sezione, che svolgono anche funzioni di pulizia nell’arco della giornata – premette la risposta –. Questa organizzazione è atipica, in quanto unica in tutto il territorio perlomeno regionale, dove in genere operano per ogni sezione due educatrici e un’ausiliaria, con rapporti numerici educatore/bambini più alti (stabiliti dalle Leggi Regionali) rispetto a quelli dei nidi comunali ferraresi”.
“La sperimentazione che attiveremo – prosegue la risposta – prevede l’inserimento dell’ausiliaria esclusivamente in una sezione di bambini “grandi” per ogni nido, e l’adeguamento del rapporto numerico educatore/bambino per renderlo più vicino a quello stabilito dalla legislazione vigente (1 educatore ogni 10 bambini, che nella nostra realtà non supererà l’1 a 9), solo in tale sezione. In quelle dei “piccoli” e “medi” resteranno le tre educatrici per sezione”.
La nuova figura “non svolgerà certo funzioni educative – garantisce Mauro –, ma di pulizia, e sarà sempre in compresenza con un’educatrice e di supporto alla stessa durante tutte le attività. Tale funzione sarà svolta dal personale che oggi è aiuto cuoco e che, avendo la qualifica di esecutore scolastico, dovrà essere riqualificato per poter affiancare, e non sostituire, il ruolo educativo”.
I genitori erano preoccupati tra l’altro dalle 12 ore di aggiornamento, giudicate troppo poche, ma “saranno soltanto l’inizio di un lungo percorso – garantisce la dirigente –, che comincerà nel mese di aprile ma proseguirà intensamente durante i mesi estivi ed il prossimo anno, fornendo a queste figure, peraltro già abituate al contatto quotidiano con bambini e famiglie, anche se in maniera più indiretta, una formazione adeguata”.
I genitori hanno giudicato “buona” la risposta, “nel senso che è stata tempestiva. Il Comune poi è disponibile nel fornire altri chiarimenti, e le motivazioni addotte sono ben argomentate, realistiche e logiche. Inoltre, la situazione non sembra così allarmante come era stata riferita”. Resta però il malessere per il fatto che “i servizi essenziali, a causa di tagli di personale e fondi, sembrano costretti andare sempre al ribasso, a discapito dei bambini e di rette che però non calano”.
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