Morsa da un cane nel sottomura: “Si modifichi l’ordinanza”
Una petizione per chiedere aree di sgamba mento recintate
Una petizione per far recintare l’aria di sgambamento cani nel sottomura. La annuncia una residente, reduce da un episodio grave che l’ha vista involontaria protagonista. “Poco più di un mese fa – ci scrive Francesca Pepe -, alle ore 9 del mattino, esattamente il 29 novembre 2011, mentre percorrevo in bicicletta il tratto di sottomura dei Rampari di San Rocco, sono stata azzannata alla coscia da un cane lupo (pastore tedesco), che percorreva quel tratto di strada in compagnia della padrona, completamente libero, privo di museruola e guinzaglio”.
Subito la donna, avvertendo un forte dolore, è scesa dalla bicicletta e ha cercato di vedere che cosa fosse accaduto alla gamba, “dove oltre al dolore fisico avevo diversi segni di perforazione e grossa parte della coscia insanguinata”. Richiamata la proprietaria che si trovava ad una certa distanza, “questa ha negato l’evidenza dell’episodio e, alla mia richiesta di generalità, mi ha mandato a quel paese, addirittura allontanandosi”.
La ciclista si è recata immediatamente al pronto soccorso, dove è stata medicata e dove le è stata effettuata una iniezione antitetanica, con una prognosi di 20 giorni. I sanitari l’hanno quindi invitata a presentarsi subito al centro antirabbico e ad effettuare un’adeguata copertura antibiotica. Il giorno successivo, per poter individuare la proprietaria del cane e appurare se l’animale fosse in regola con le vaccinazioni, si apposta nello stesso tratto di sottomura per interrogare svariati proprietari di cani per riuscire a risalire all’identità della padrona che aveva incontrato. “Alla fine – racconta – sono riuscita ad identificare la persona in questione e a dare il suo nome al centro antirabbico, in modo da allertare il servizio di veterinaria dell’Asl. Ho denunciato l’accaduto e la persona interessata anche alle autorità competenti”.
Ora Francesca Pepe vuole rendere pubblica la sua disavventura e ha scritto al sindaco di Ferrara, al comandante della polizia urbana e ai responsabili della sanità provinciale, per segnalare come “percorrere il sottomura di Ferrara è estremamente pericoloso perché circolano liberi, senza guinzaglio e museruola, moltissimi cani e non sono rari episodi di tal genere, mentre i loro padroni spesso permangono altrove, talora assai distanti dagli animali. I proprietari non si curano affatto del problema, forse sentono di essere in regola, perché tutto il sottomura è regolamentato da una ordinanza del sindaco del 1 agosto 1998 , in cui si dice testualmente che “i cani possono essere lasciati liberi sotto la responsabilità dei padroni”. Ma quando il cane è libero e ti corre incontro, a parte lo spavento, non sempre i padroni riescono a fermarli. E se fosse successo ad un bambino? Ad una persona anziana? E se fossi caduta dalla bicicletta?”.
Alla base di tutto, secondo Francesca Pepe, ci sarebbe “un grosso equivoco”. Quello di lasciare la tutela della “libertà” degli animali alla discrezione dei loro padroni, “a discapito della semplice “libertà” di camminare, veicolare in un luogo pubblico da parte di un qualsiasi cittadino: mi sembra una condizione che sta fuori da qualsiasi regola di convivenza civile”.
Ecco allora la richiesta “fatta – specifica la mittente –, anche a nome di molti cittadini, che non esiteranno ad avviare specifica petizione con relativa denuncia, affinché l’ordinanza venga modificata e che aree di sgambamento, se si vogliono istituire, siano debitamente recintate anche nel sottomura”.
“Il cane – conclude la lettera -, in qualsiasi luogo, deve essere sempre tenuto al guinzaglio e con museruola (quest’ultima addirittura ritenuta un’inutile costrizione per il povero cane). Si richiede quindi alle autorità competenti di provvedere, come è loro dovere, a proteggere la sicurezza dei cittadini e la loro incolumità fisica. Attendo dall’amministrazione precisa risposta in merito”.