Cronaca
13 Agosto 2011
Si ipotizza l'origine dolosa dell'incendio. E' il terzo in pochi giorni a colpire discariche in provincia

Maxi rogo pneumatici, episodio inquietante

di Redazione | 3 min

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Fiamme alte decine di metri, fumo nero intenso e basso verso la zona ovest della città, la paura che il fuoco si propagasse a un altro capannone di fitoarmaci poco distante. E il timore che qualcuno potesse rimanere intossicato dalle esalazioni, tanto che alcune famiglie sono state allontanate dalle loro abitazioni per precauzione. I Vigili del Fuoco hanno impiegato tutta la notte tra giovedì e venerdì prima di riuscire a spegnere definitivamente l’incendio divampato nel cortile di un’azienda di stoccaggio di pneumatici e materiali plastici in Diamantina, la Unirecuperi in via Romolo Gessi. Un incendio che quasi certamente, come riferito dagli operatori intervenuti sul posto, non è riferibile a un fenomeno di autocombustione (la gironata non era particolarmente calda, anzi) o a un evento accidentale, non essendovi nell’area alcun elemento che avrebbe potuto provocare l’innesco.

L’episodio è già nelle mani della magistratura e il titolare dell’inchiesta è il pm Patrizia Castaldini. Probabilmente fra le ipotesi da prendere in considerazione quella di un eventuale collegamento tra i recenti incendi avvenute in altri depositi o discariche di rifiuti. Nell’arco di pochi giorni, infatti, si sono dovuti spegnere roghi alla discarica Crispa di Jolanda (4 agosto) e ai rifiuti ex Orbit a Vigarano (7 agosto). Con l’incendio dell’altra sera il conto arriva a tre.

L’intervento, iniziato alle 21.20, è terminato ieri mattina alle 6.45, quando finalmente tutte le squadre dei Vigili del Fuoco sono rientrate. Ad accorgersi per primo di quanto stava avvenendo è stata una guardia giurata che transitava in via Eridano. Alle 21.10 ha scorto un filo di fumo intenso provenire da via Gessi e ha immediatamente avvertito 115 e 113. Vigili del Fuoco e Volanti della Polizia sono intervenuti pochi minuti dopo, quando le fiamme erano comunque già alte. Fortunatamente la guardia giurata aveva le chiavi del cancello dell’azienda e ha potuto aprire per facilitare le operazioni di spegnimento. Stavano già bruciando, oltre a pneumatici e materiale plastico stoccato, anche alcuni muletti in dotazione all’azienda con rischio di esplosione.

Dalla parallela via Monari una ditta che produce fitofarmaci, preoccupata per il materiale infiammabile, ha messo a disposizione anche le bocche antincendio del proprio impianto. Nel frattempo le Volanti hanno avvisato il Coa (Centro operativo autostradale della Polstrada) dato che il fumo avrebbe potuto causare problemi alla circolazione in A13, cosa che però non si è verificata nonostante il vento spirasse da est a ovest verso Ponti Sette. Sul posto si sono portati anche il capo di gabinetto della Questura, la Scientifica, la Polizia Municipale (via Gessi è stata chiusa al traffico per consentire le operazioni), l’ambulanza del 118 (rimasta sul posto per eventuali soccorsi) e l’Arpa per il monitoraggio e i prelievi visti i forti rischi di inquinamento.  E soprattutto ben 23 uomini dei Vigili del Fuoco muniti di autorespiratori provenienti da Ferrara e dai distaccamenti della provincia, oltre che da Bologna, con un totale di 10 mezzi (autopompe, autobotti e carri schiumogeni).

A mezzanotte le fiamme potevano già dirsi spente, ma il processo di combustione è proseguito ancora a  lungo generando fumo nell’alta pila di materiale alta 7-8 metri contenente all’incirca 50-60 quintali di pneumetici. Alle 6.45 l’emergenza è rientrata e ora toccherà agli investigatori fare luce sull’inquietante episodio.

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