Amsef, continua lo stato di agitazione
Continua lo stato di agitazione voluto dai sindacati per Amsef anche dopo l'incontro di lunedì 22 dicembre nel quale si è discussa la procedura di raffreddamento sulla vendita delle quote
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L’allarme per il batterio E.Coli sta devastando l’ortofrutta italiana, i consumi di frutta, verdure e ortaggi hanno subito, nel nostro Paese, un calo del 20 per cento, con punte anche del 70 per cento per quanto riguarda i cetrioli, i primi prodotti ingiustamente incriminati.
E’ quanto afferma Mauro Ferrari presidente Cia di Ferrara, sottolineando che le misure della Commissione Ue per fronteggiare l’emergenza, appaiono “totalmente insufficienti”.
“Per dare risposte adeguate agli agricoltori colpiti occorrono interventi realmente concreti. L’Ue – avverte Ferrari – deve tamponare urgentemente una situazione gravissima per l’intero settore ortofrutticolo. Per prima cosa è urgente che l’Unione europea faccia al più presto la massima chiarezza sulla vicenda e che la Germania si assuma in modo preciso le sue responsabilità. Non è possibile che a più di due settimane dal verificarsi delle prime intossicazioni non si conosca ancora con precisione la causa del batterio.”
L’attuale altalena di ipotesi (dai cetrioli ai germogli di soia) hanno avuto come unica conseguenza un allarmismo generalizzato tra i consumatori e, di riflesso, una netta flessione negli acquisti di prodotti ortofrutticoli.
“Se la vicenda continuerà ad essere molto confusa, – conclude Ferrari – c’è il fondato pericolo di mettere in ginocchio un settore, quello dell’ortofrutta, che proprio in questo periodo tocca i maggiori indici di produzione. la Cia sollecita ad operare in fretta per fare chiarezza e chiede al governo ad attivarsi con il massimo impegno in sede internazionale per trovare misure realmente efficaci ed eventualmente ottenere l’autorizzazione anche per aiuti nazionali. Non si possono abbandonare agricoltori incolpevoli al rischio di chiusura immotivata”.
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