Cronaca
4 Ottobre 2023
Frode nelle pubbliche forniture. Imputate cinque persone. Ammesse circa 80 persone nella lista testi

Lavori allo stadio Mazza, iniziato il processo

di Redazione | 2 min

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È iniziato il processo per i lavori allo stadio “Mazza” di Ferrara. Nel corso dell’udienza filtro tenutasi ieri (martedì 3 ottobre) davanti al giudice Marco Peraro, sono state ammesse le prove e le liste testimoniali. La sola lista testi prevede circa 80 persone.

Un indizio, questo, che lascia presumere che si tratterà di una lunga istruttoria.

Alla sbarra ci sono Giuseppe Tassi, a capo dell’azienda capofila del progetto Tassi Group e difeso dagli avvocati Giulio Garuti e Paolo Loberti, e il progettista e direttore dei lavori Lorenzo Travagli con l’accusa di frode nelle pubbliche forniture.

Con loro Domenico Di Puorto e Adelino Sebastianutti, amministratori di fatto di Gielle e Pm Group, la cui condotta avrebbe sollevato gli altri due amministratori di diritto delle società, per lo stesso capo d’accusa.

Infine a sostenere il processo sarà anche il collaudatore Fabio Chiogna, difeso dall’avvocato Vincenzo Bellitti, accusato di falso commesso da pubblico ufficiale in atto pubblico per aver attestato la conformità dei lavori della curva Est nonostante secondo la procura c’erano sufficienti evidenze per prendere decisioni differenti.

L’inchiesta nasce nel 2019 e ha come oggetto i lavori di adeguamento dello stadio “Paolo Mazza”, in merito ai quali erano emerse presunte anomalie strutturali relative ai lavori di ampliamento effettuati nel 2018.

Tutto ha avuto inizio con la permanenza della Spal in serie “A” nel campionato di calcio 2018/2019 e la conseguente necessità di ampliare lo stadio sino a 16.000 posti”. Dopo alcuni mesi dall’ultimazione dei lavori, una delle imprese sub-appaltatrici coinvolta nell’esecuzione delle opere, aveva inviato alla Spal, alla prefettura, alla questura, al Coni e al Comune di Ferrara, una diffida all’utilizzo delle strutture “poiché sussisterebbero criticità severe nella esecuzione delle procedure di montaggio tali da esporre gli spettatori a pericoli reali e sussistenti”.

Da qui le indagini della Guardia di Finanza coordinate dalla pm Barbara Cavallo che hanno portato agli esiti attuali.

Il giudice ha rinviato le parti al 6 novembre, quando saranno sentiti i testi della pubblica accusa per ricostruire la storia degli appalti e dei subappalti.

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