
(immagine d’archivio dalle passate edizioni)
“Beati gli ultimi che la vita sanno goder” è la filosofia che da sette anni caratterizza la manifestazione ferrarese dedicata al ciclismo-slow, per festeggiare chi utilizza strade e le ciclabili per pedalare piano, senza particolare talento per lo sport, senza tempi da rispettare o primati da stabilire.
È il Festival del Ciclista Lento che si terrà dal 27 al 29 ottobre di cui sono aperte le iscrizioni. Il festival di chi sceglie la bicicletta per il piacere stesso del pedalare e muoversi in scioltezza con un mezzo ecologico, senza per questo rincorrere performance, watt e contachilometri.
Il festival di chi si gode le due ruote senza l’ansia di arrivare primo, di chi vive il piacere del viaggio più che del traguardo, apprezzando paesaggi, gusti e curiosità incontrati lungo il percorsi. Di chi usa la bici quotidianamente, per andare al lavoro o a fare acquisti, per accompagnare i bambini a scuola, per godere di spazi della propria città, nel tempo libero e non, in modo ecologico e sostenibile e lo fa chiedendo sicurezza…
“Campione – dice l’ideatore e patron della manifestazione Guido Foddis – è chi non avrebbe mai pensato di schiodarsi dal divano da cui tifava il proprio beniamino, per ritrovarsi a pedalare proprio con lui. Alle proprie regole del gioco. Alle moviola del proprio contachilometri. Al Festival del Ciclista Lento, il campione famoso sarà gregario dei lenti in bicicletta, portaborracce (di lambrusco!) alle schiappe sull’e-bike e al servizio di un ideale: l’ideale della lentezza che affratella”.
“Anche quest’anno – continua Foddis – la capitale della lentezza sarà Ferrara, inesauribile fucina di ‘talenti’, territorio completamente pianeggiante, dove ogni cavalcavia diventa ‘Gran Premio della Montagna’. Per tre giorni il popolo dei ciclisti lenti si ritroverà in questo paradiso delle pedalate a passo d’uomo, per celebrare la propria forza e la propria predominanza numerica”.
Ma che succederà quest’anno dal 27 al 29 ottobre, nella tre giorni dedicata ai lenti a due ruote?
Ospite d’eccezione sarà Gianni Bugno, due volte campione del mondo su strada (1991 e 1992) con 72 vittorie in carriera fra cui nove tappe al Giro d’Italia (che vinse nel 1990), quattro al Tour, due alla Vuelta, nonché vincitore di Milano-Sanremo, Fiandre, Milano-Torino, Giro dell’Emilia. Proprio Bruno sarà messo alla prova… “di lentezza” nel corso del Festival.
Arriverà a Ferrara per il Gran Galà di sabato 28 ottobre, ma il festival si aprirà già venerdì 27 sera con un evento-aperitivo presso La Nuova Casona di via Smeraldina. La mattina di sabato 28 si terrà nel centro storico di Ferrara l’ormai mitologica kermesse della “5 km in 5 ore”, che fa visitare sulle due ruote la Perla Estense del Rinascimento, attraverso una speciale guida turistica, gli autori in bicicletta, le degustazioni delle migliori specialità del territorio.
La settima edizione del Festival racconterà inoltre, con la pedalata fuori-porta della Granfondo del Merendone, la meraviglia del Cavo Napoleonico, un’infrastruttura pensata dall’imperatore francese e realizzata nel secolo scorso per regolare le ondate di piena dei fiumi e le siccità estive, congiungendo il fiume Reno con il Po.
Nell’area verde immersa tra alberi da frutto e orti, a misura di bicicletta ad accesso regolamentato, l’accompagnatore d’eccezione Gianni Bugno guiderà lo sciamare dei ciclisti lenti a ridossi del corso d’acqua che regola la vita dei fiumi, raccontando i migliori aneddoti della sua carriera.
In questa “Via delle Sagre e delle Acque” si scoprirà anche il lavoro delle “zdore” ferraresi che a colpi di mattarello (lo sgnadur) da secoli traducono gli ingredienti della campagna in ricette gastronomiche a cui è impossibile dire di no. I ristori saranno a cura dei volontari che lavorano abitualmente nelle cucine delle sagre delle piccole frazioni, dove nei periodi dedicati dell’anno esibiscono, a titolo benefico, la loro arte. Il fil rouge di 50 km collega infatti la salama da sugo con i cappellacci con la zucca, i cappelletti con la tirotta con la cipolla, le frittelle di mele a lumache, tartufo, rane. Una raccomandazione dunque, per chi parteciperà a questa edizione della Granfondo del Merendone: presentatevi al via digiuni e ben allenati… nello stomaco, si intende. E come sempre “vince chi arriva ultimo!”
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