Omicidio Big Town. L’ultimo saluto a Buzzi sulle note di Vasco Rossi
C'erano circa quattrocento persone a salutare l'uomo ucciso nella nottata del 1° settembre. Un amico: "Io e te, fratelli divisi dal parto. Non te lo scordare"
Codigoro. Qualche giorno dopo quella tragica serata in via Bologna, il padre Natalino se l’era augurato, chiamando a raccolta amici e conoscenti per dare l’ultimo saluto al figlio. Oggi (venerdì 15 settembre) quell’appello alla partecipazione non è stato tradito. C’erano circa quattrocento persone in piazza a Codigoro al funerale di Davide Buzzi, il 42enne ucciso nella serata del 1° settembre, durante una colluttazione all’interno del bar Big Town.
Una cerimonia sentita e partecipata, aperta dal rombo stridente dei motori di dodici motociclette. Quattro a ‘scortare‘ l’arrivo del feretro, le restanti in posizione ‘di guardia’ sul sagrato della chiesa di San Martino Vescovo, dove si sono svolte le esequie. “Quella per le due ruote – racconta un amico con gli occhi lucidi – era una delle sue più grandi passioni: ne aveva una anche lui, una Yamaha gialla“.
Presenti i familiari più stretti di Buzzi: il padre Natalino, la madre Graziella e il fratello Alessandro, tornato dalla Francia nei giorni scorsi per stringersi al dolore della sua famiglia.
A officiare la funzione è stato don Luciano Camola: “Oggi è un giorno triste – ha esordito – che cela ombra, nebbia, paura e desolazione nel cuore di chi ha conosciuto Davide. Di chi lo ha amato. Penso che qualcuno potrebbe farsi una domanda e chiedersi perché tutto questo sia successo. Davide era un uomo giovane, perché sono accadute quelle tragiche circostanze che hanno portato via nostro fratello?”.
“Sono domande – conclude – che ci facciamo tutti. Sul mistero della vita e sul dramma della morte. Ma nessuno di noi ha la risposta giusta, nessuno ha la risposta in tasca. E qui in chiesa, oggi, non è il posto giusto per trovare le risposte. Oggi siamo qui solo per salutare e ricordare quello che è stato e che ha rappresentato Davide per noi”.
Prende la parola un altro amico. Sulla giacca che indossa ha fissato una mimosa gialla col gambo verde. “Erano i colori preferiti di Davide” spiega. Poi fa qualche metro e dal pulpito, il suo ricordo rompe il silenzio e fa partire gli applausi: “Voglio salutare un uomo, un papà, un amico e un fratello. Ricordatelo – dice, fissando la bara – che siamo fratelli divisi dal parto, tocchi uno e parte l’altro. Io e te, sempre insieme”.
Il feretro esce dalla chiesa sorretto dalle spalle degli amici. C’è chi batte le mani, chi piange e chi si lascia scappare un accenno di sorriso, ricordando qualche vecchio aneddoto. A far da colonna sonora al momento, oltre alla canzone di J-Ax e Bianca Atzei, “Intro”, ancora una volta è il rombo delle moto, che tornano a fare un rumore infernale. Poi, il silenzio, e le note di “Liberi…Liberi” di Vasco Rossi che accompagnano l’ultimo viaggio di Buzzi verso il cimitero.