(foto di Riccardo Giori)
di Martina De Tiberis
Il Museo della Comunità ebraica di Ferrara rinascerà col sostegno della Regione Emilia-Romagna. La struttura, inserita nel Palazzo delle tre antiche Sinagoghe di via Mazzini 95, era chiusa dal 2012 a causa dei danni provocati dal sisma.
I dettagli del progetto di restauro e della riapertura, prevista per l’aprile del 2025, sono stati illustrati nella sede della Comunità ebraica dall’assessore regionale alla Cultura e Paesaggio, Mauro Felicori, dal presidente della Comunità ebraica di Ferrara, Fortunato Arbib e dall’architetto Maurizio Anastasi, presente l’assessore alla Cultura del Comune di Ferrara, Marco Gulinelli.
La storia della presenza ebraica nel territorio ferrarese affonda le sue radici nel lontano quindicesimo secolo, quando la politica illuminata della casata regnante dei duchi d’Este li accolse in seno alla società, attingendo a piena mani dalla cultura ebraica. Tutto ciò è testimoniato ancora oggi dal quartiere medievale, conservante vecchi edifici e sinagoghe.
“Oggi è una giornata di festa – ha affermato Felicori – perché il museo, per la sua particolare ubicazione e per la pregevolezza dei materiali che detiene, possiede tutte le potenzialità per divenire il centro propulsivo di un percorso teso alla valorizzazione della presenza ebraica a Ferrara. Non solo il Meis, ma anche il nuovo museo, racchiuderà le esperienze della storia millenaria degli ebrei in città”.
Parole incoraggianti provengono anche da Fortunato Arbib: “La nostra più viva speranza è realizzare un piano di rigenerazione del ghetto che possa salvaguardare e valorizzare la presenza culturale e sociale ebraica in questa città, alla cui bellezza e passata grandezza hanno contribuito gli ebrei provenienti da tutta Italia ed Europa. Gli obiettivi del progetto sono certamente il risanamento e il restauro degli edifici, ma non in previsione di un semplice museo, bensì per generare un processo culturale e sociale a cui l’intera comunità ferrarese possa attingere. Attualmente siamo nella seconda fase di avviamento del percorso, la prima è oramai conclusa”.
Il nuovo percorso museale, come spiegato dall’architetto Anastasi, si concentrerà sul potenziamento espositivo dell’edificio, delle sue sale e delle sue tre Sinagoghe, riorganizzando i percorsi interni ed eliminando le barriere architettoniche in favore di ascensori (come da normativa) e dotandosi di un più recente impianto di illuminazione.
“Desideriamo – ha continuato Anastasi – dare nuovamente vitalità a un tessuto urbano. Il Ghetto Ebraico non è un mero nucleo statico. Prevediamo, inoltre, di superare le 5mila visite annuali, come accadeva prima della chiusura nel 2012, anche grazie all’ampia dotazione tecnologica, presente nelle diverse aree dell’edificio. Un museo, quindi, che rappresenti un centro studi dinamico, costantemente pronto ad allargare gli orizzonti”.
Pertanto si annuncia una notevole operazione di restauro che coinvolgerà ogni tessuto di Ferrara, a cui la stessa Amministrazione, tramite l’assessore Gulinelli, esprime totale vicinanza: “Non si può parlare della città estense senza considerarne anche la storia ebraica. La cultura crea rapporti proficui tra le istituzioni e genera conoscenza tra le popolazioni. Abbiamo passato oramai il desueto concetto di museo classico per accogliere l’idea dell’avvio di un moderno centro espositivo, all’interno di un programma sempre più internazionale”.
Il Museo della Comunità Ebraica di Ferrara
Nacque nel 1997 all’interno del principale edificio della Comunità cittadina, il Complesso delle Sinagoghe di Via Mazzini 95, dove si svolgono le funzioni religiose e amministrative ininterrottamente fin dalla prima metà del 1400. Situato nel cuore dall’antico ghetto creato nel 1627, dopo la devoluzione della città allo Stato Pontificio, il Complesso ha la singolarità di racchiudere ben tre sinagoghe attive nell’esercizio del culto (il Tempio italiano, la Sinagoga di rito tedesco e l’Oratorio fanese).
Il Museo, situato al secondo piano dell’edificio, fu realizzato con l’obiettivo di rappresentare e tramandare l’identità, la storia e la tradizione della plurisecolare presenza ebraica in Ferrara, nella salvaguardia dei suoi significati religiosi, culturali e civili, attraverso la presentazione commentata di oggetti rituali in uso nella Sinagoga e nelle famiglie e con una ricca documentazione della presenza ebraica a Ferrara. Quattro le sale espositive, nelle quali venivano rappresentata, attraverso oggetti e documenti, una sintesi generale della vita ebraica, religiosa e famigliare, e le principali tappe della storia ebraica cittadina. Il fondo museale della Comunità comprende un preziosissimo e ampio compendio di argenti finemente lavorati, arredi sacri, finissime stoffe antiche e importanti documenti storici.
Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni
Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.
OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:
Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com