
(foto di archivio)
San Giuseppe di Comacchio. Era il 12 dicembre 2019, poco dopo mezzogiorno, quando un ‘commando’ composto di quattro persone seminò il panico all’interno della filiale Bper di San Giuseppe di Comacchio.
Il primo era entrato a volto scoperto e aveva intimato ai dipendenti Bper di allontanarsi dalle loro postazioni e di aprire la porta di ingresso, dando così il via libera ai complici, entrati con addosso berretto e fascia tirata fin sopra il naso.
A quel punto i malviventi hanno rinchiuso dipendenti e clienti nel frattempo entrati all’interno dell’istituto di credito all’interno di un ufficio per quasi un’ora, non prima di aver loro sequestrato i cellulari, per evitare ovviamente che potessero comunicare con l’esterno e dare l’allarme.
Nel frattempo hanno minacciato due dipendenti di picchiarli con una barra di acciaio per convincerli ad aprire la cassaforte temporizzata.
Una volta aperta la cassaforte e razziato il denaro contante, circa 120mila euro, i malviventi si sono dati alla fuga.
Attorno alle 13 gli ostaggi sono riusciti a lanciare l’allarme e sul posto sono arrivati i carabinieri di Comacchio e della stazione di Porto Garibaldi, che hanno avviato le indagini acquisendo i video delle telecamere di sorveglianza della banca e delle aree di servizio limitrofe.
Grazie anche a quei dispositivi è stato possibile per gli inquirenti riconoscere il bandito entrato a volto scoperto e da lui risalire all’identità dei complici. Si tratta di quasi tutti pregiudicati. Alcuni di loro sono dei veri e propri professionisti degli assalti alle banche.
I carabinieri hanno identificato cinque persone, tutte originarie di Napoli, uno dei quali residente a San Giuseppe di Comacchio.
Ai quattro del “commando” sono contestate la rapina aggravata e il sequestro di persona.
Il quinto, il residente di San Giuseppe, che non è entrato in banca, è sospettato di essere quello che ha forntio le informazioni necessarie per svolgere il colpo. Dovrà rispondere di ricettazione per aver ricevuto dagli altri la sua ‘parte’. quasi 8mila euro in contanti, frutto del provento della rapina.
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