Vigarano
1 Agosto 2023
Futuro Comune (Terre del Reno) e Viviamo Vigarano (Vigarano Mainarda) invitano i rispettivi sindaci a fare un passo indietro: "Illegittimo l'incremento delle rette per gli asili nido dopo la formalizzazione delle iscrizioni"

Nidi d’infanzia “Veliero” e “Il Tiglio”: “Aumenti inaccettabili”

di Redazione | 3 min

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I gruppi consigliari di Futuro Comune (Terre del Reno) e Viviamo Vigarano (Vigarano Mainarda) hanno inviato ai rispettivi sindaci una interpellanza per chiedere di fare un passo indietro in merito all’aumento delle rette dei due nidi d’infanzia dall’anno scolastico 2023/2024.

L’interpellanza è stata fatta in maniera congiunta dalle due liste civiche in quanto il nido “Il Veliero” è una scuola intercomunale, gestita dal comune di Terre del Reno in accordo con l’amministrazione di Vigarano Mainarda.

“Se già di per sè l’aumento delle rette mensili è un’azione particolarmente discutibile per territori come i nostri, nei quali sarebbe necessario investire sui servizi per l’infanzia e per le famiglie – spiegano Francesco Margutti a nome del gruppo consiliare “Futuro Comune” e Lisa Pancaldi a nome del gruppo consiliare “Viviamo Vigarano” – ad essere ancora più assurda è la modalità con la quale questa azione è stata portata avanti. Per capire la situazione surreale è bene ripercorrere per tappe tutta la vicenda: il 25 novembre 2022, con deliberazione di giunta n.128 viene approvato il nuovo schema delle rette dei due nidi (con aumenti superiori al 20% di quelle precedenti) a decorrere dall’anno scolastico 2023/2024; a dicembre 2022 vengono svolti i Comitati di gestione dei Nidi alla presenza dei genitori e dei rappresentanti delle amministrazioni nelle quali non viene fatto alcun cenno all’aumento delle rette; dal 1 febbraio 2023 al 28 febbraio 2023 sono aperte le iscrizioni per tutte le famiglie interessate al servizio che pertanto eseguono l’iscrizione sulla base dei vecchi prezzi. Anche in quell’occasione, infatti, non viene fatta menzione della nuova tabella contributiva. Il 25 luglio 2023, ben 8 mesi dopo la delibera di approvazione dei nuovi prezzi e 5 mesi dopo il periodo di iscrizione, l’amministrazione manda una mail a tutte le famiglie informandole dell’aumento dei prezzi a partire da settembre 2023”.

“Condividendo l’intento di voler unificare le tariffe dei due nidi (che fino ad oggi erano separate) – aggiungono Margutti e Pancaldi – non ci spieghiamo come non sia stato possibile cercare di renderle omogenee sulla base di tariffe più basse e più rispondenti alle necessità delle famiglie. Tanto più che gli aumenti (generalizzati a tutte le fasce di reddito) risultano ancora più evidenti per i nuclei famigliari con redditi bassi. Riteniamo che l’assenza completa di informazioni alle famiglie, alcune delle quali hanno effettuato l’iscrizione al nuovo anno sulla base di rette non corrette, risulta essere illegittima e lesiva delle regole di imparzialità. E a sostenere questo non sono solamente i nostri due gruppi consigliari, ma anche la sentenza n.1905/15 con il quale il Tar del Lazio ha sancito come illegittimo e lesivo delle regole di imparzialità l’aumento delle rette per gli asili nido dopo la formalizzazione delle iscrizioni. E’ fondamentale rivedere questa decisione già da ora. L’aiuto alla natalità e alle famiglie deve partire da servizi all’infanzia adeguati e a costi contenuti. E se questo è il modo con cui le nostre amministrazioni intendono stare al fianco delle famiglie, la strada è totalmente sbagliata”.

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