Comacchio
22 Luglio 2023
È partita ufficialmente il 19 luglio la prima edizione di una manifestazione che attraverso lo sport ha come obiettivo sensibilizzare sul tema del morbo di Parkinson

“Pedalando”, con la serata a Comacchio iniziano i meeting

di Redazione | 4 min

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Comacchio. Il 19 luglio è partito “Pedalando, Movimento di resistenza al Parkinson” la prima edizione di una manifestazione di cultura sociale attraverso lo sport che ha l’obiettivo di sensibilizzare sul tema del morbo di Parkinson, 650 km in nove tappe, con un particolare “dopo-tappa” consistente in un meeting serale con il quale portate emozioni, esperienze personali e testimonianze scientifiche.

Perché, come recita il motto paralimpico “Il cambiamento comincia dallo sport”, essendo esso motore e catalizzatore di un nuovo modo di vedere le cose. “Pedalando” ha preso il via dal Comune di Sant’Urbano, nella bassa padovana e, nella prima delle tappe che porteranno i protagonisti fino a San Giovanni Rotondo (Foggia), ha attraversato il territorio della provincia di Ferrara fino a Comacchio dove, presso l’Holiday Village Florenz del Lido degli Scacchi, si è svolto il primo partecipato incontro, che andiamo ora a raccontarvi, dopo aver trascorso con loro anche parte del percorso per capire meglio quale fosse lo spirto della carovana, un clima disteso e festoso nonostante il grande caldo, con l’entusiasmo che la pratica motoria e sportiva è solita riuscire a trasmettere.

Partiamo dai protagonisti di questa impresa Lorenzo Sacchetti e la moglie Raffaella: “Il Parkinson mi ha cambiato la vita, ma non è riuscito a portarmi via il coraggio e la forza di volontà. Quelli, con l’aiuto di Raffaella (moglie e caregiver), sono riuscito addirittura a rafforzarli. L’intervento chirurgico al cervello (Dbs) mi ha rimesso in piedi. Tuttavia, è necessario trovare elementi di stimolo continuo per reagire alla malattia, all’isolamento, alla solitudine, alla vergogna e allo stigma. Movimento fisico, educazione e conoscenza per la diagnosi precoce, socializzazione contro l’isolamento. Si tratta di un insegnamento molto importante che voglio mettere a disposizione dei miei colleghi di sventura” ha dichiarato Lorenzo, mentre la moglie ha avuto modo di ribadire l’importanza del ruolo del caregiver, sostegno emotivo che è in grado di indicare la via, che poi bisogna seguire con le proprie forze, ma dove un sostegno è imprescindibile.

Ospite d’onore della serata è sicuramente Davide Cassani che, dopo aver pedalato tutta la tappa in testa al gruppo, ha avuto modo di raccontare come si è affiancato a questa impresa e come la bicicletta (e lo sport in generale) sia fonte di sollievo e “auto appagamento” anche nelle situazioni più difficili. Cassani porta con sé anche due ospiti supplementari che hanno regalato ai presenti grandi emozioni: la compagna Alessandra Fior, triatleta tornata a correre dopo aver affrontato una prova durissima, quella del tumore al seno, che ha raccontato come il triathlon sia stato il suo stimolo di resilienza e come sia importante saper chiedere “aiuto”, e Fabiano Fontanelli, ex compagno di squadra, gregario di quelli fondamentali per le epiche vittorie di Marco Pantani, che da quasi vent’anni combatte contro il Parkinson in sella alla sua bicicletta. Per noi ferraresi queste storie riportano alla testa sicuramente quelle dell’indimenticato Professor Mario Testi e, nel sottotitolo del suo libro, troviamo le parole che meglio descrivono le motivazioni di questo giro: la filosofia dello sport (lui scriveva del “decathlon”, ma nulla sposta) come efficace adiuvante alle cure mediche.

Una serata fortemente emozionale aperta da importanti presenze istituzionali e da interventi legati ad una parte della rete sociale messa in piedi per realizzare questa impresa. Sono ben tre i sindaci presenti a portare il loro saluto, in rappresentanza delle tre provincie attraversate in questa prima tappa: Dioniso Fiocco (Sant’Urbano di Padova), che ha avuto modo di raccontare la partenza, Giampiero Rizzatello (Sindaco di Costa di Rovigo), amico d’infanzia di Lorenzo e Pierluigi Negri (Comacchio), che ha così avuto modo di accogliere la carovana nel territorio. A seguire gli interventi di Roberto Vitali, “guri” del turismo accessibile, dal 2008 Ceo di Village for all V4A® azienda di innovazione turistica, specializzata in ospitalità accessibile e inclusione, Luca Pomidori, coordinatore comitato scientifico Aise – associazione italiana specialisti dell’esercizio fisico e presidente di Esercizio Vita, best practices nazionale delle palestre della salute, Gianluca Luciani (biologo, nutrizionista e farmacista), Rita Caniatti (delegata per l’associazione parkinsoniani e caregivers) e Lara Liboni (presidente Msp Ferrara).

Tiene le fila e tra le conclusioni della serata Giovanna Grando (presidente coordinamento Veneto del parkinson), che di questo evento è la coordinatrice e ha avuto così modo di ricordarne la genesi e la complessità organizzativa, nonché di chiedere ai sindaci presenti al firma del manifesto del Parkinson e lanciare la raccolta fondi legata a “Pedalando” che, per raggiungere più persone possibile viaggia anche sui social attraverso la pagina Facebook “Pedalando, Movimento di resistenza al Parkinson” e il profilo Instagram “progetto.pedalando” (e sono anche il modo più pratico per seguire le gesta di Lorenzo e Raffaella fino a San Giovanni Rotondo).

Il progetto vede come capofila il Comune di Sant’Urbano (Pd) con il patrocinio della Regione del Veneto, il supporto della Polizia di Stato in collaborazione con l’Asd Green Bike Sant’Urbano, Associazione Parkinsoniani Treviso, Csv di Vicenza, Ulss6, con il patrocinio di Parkinson Italia e dal coordinamento delle associazioni parkinson venete e del comitato italiano paralimpico. Nello specifico della tappa ferrarese si aggiungono anche i patrocini locali del Comune di Comacchio, del panathlon club Ferrara e di Aise specialisti esercizio fisico.

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