Proseguono le indagini della Procura di Ferrara per ricostruire le ultime ore di vita di C.G., la 47enne trovata senza vita sul divano della sua casa, un appartamento al piano terra di uno stabile all’inizio di via del Turco, intorno alle 17 di martedì 5 luglio.
A tal proposito, nelle ultime ore, si sarebbe spontaneamente presentato e fatto interrogare dai carabinieri un amico che avrebbe trascorso qualche ora con la donna nei giorni precedenti al decesso, mentre si attendono gli esiti dell’autopsia sul cadavere della vittima, che è stata svolta nei giorni scorsi.
A ciò si aggiunge anche l’attesa per le risultanze degli esami tossicologici e informatici sul telefono della 47enne, utili a comprendere se a causare la morte siano state le sostanze stupefacenti ritrovate in casa per una presunta overdose, anche alla luce dei lividi trovati su braccia e gambe della donna, e se in quei tragici istanti la vittima si fosse trovata in compagnia di qualcuno.
Nel mentre, l’abitazione di via del Turco rimane sotto sequestro.
La macabra scoperta è arrivata dopo l’allarme lanciato da una collega della donna che, insospettita da un silenzio anomalo che durava troppi giorni, dopo essersi presentata davanti alla porta dell’amica e non aver trovato alcuna risposta, ha telefonato ai soccorsi. Sul posto si sono così portati i vigili del fuoco che hanno permesso ai sanitari del 118 e al reparto scientifico dei carabinieri di entrare in casa.
Ad attenderli, nel disordine dell’abitazione in cui viveva da sola, il corpo esanime della donna che, stando a un primo esame esterno, non avrebbe mostrato alcun segno evidente di violenza, anche se alcuni particolari rilevati dai medici necessitano di chiarezza, motivo per cui il pm Isabella Cavallari ha aperto un fascicolo di indagine contro ignoti dove è ipotizzabile che i reati su cui si stia cercando di fare luce siano omicidio colposo o morte in conseguenza di altro reato.
Il cadavere infatti, come si diceva, presentava alcuni segni sulle braccia e sulle gambe simili a lividi che sarebbero risalenti a prima della morte, la cui collocazione a livello temporale potrebbe essere riconducibile a circa ventiquattro ore prima della scoperta. Ma non solo, gli inquirenti avrebbero rinvenuto anche degli stupefacenti e, dal momento che nessuna pista sarebbe a priori esclusa, c’è interesse nel capire se effettivamente ci possa essere una correlazione tra la droga ritrovata e il decesso.
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