Cronaca
15 Giugno 2023
In aula il racconto del luogotenente della Guardia di Finanza che ha svolto le indagini. Sei gli imputati che dovranno rispondere dei reati di sfruttamento della manodopera e subappalto illecito. Cinque di loro anche di tentata truffa all'Ausl

Caporalato tra Emilia e Veneto. “Doppi turni e lavoratori senza paga e giorni di riposo”

di Davide Soattin | 4 min

Leggi anche

Pedinano i clienti e arrivano al pusher

Nei giorni scorsi personale della Polizia Locale Terre Estensi, durante un servizio in abiti civili, è intervenuto in via Fulvio Testi (vicino a via Belvedere), fermando in flagranza di reato uno spacciatore attivo nella zona

Fumo da un appartamento, momenti di apprensione a San Giorgio

Momenti di apprensione nella tarda mattinata in piazza San Giorgio, dove alcuni passanti hanno notato del denso fumo uscire da una finestra di un appartamento al civico 1-3. L’allarme è scattato intorno alle 11.45, facendo intervenire tempestivamente i vigili del fuoco di Ferrara con due squadre, un’autopompa e un’autoscala

Pinguini Estensi. Condanne per gli amministratori

Quattro condanne a 1.200 euro di multa per diffamazione pluriaggravata e un'assoluzione. È quanto ha deciso - nella mattinata di venerdì 23 maggio - il tribunale di Ferrara per i cinque rappresentanti - tra amministratori e moderatori - dei Pinguini Estensi

Doppi turni, lavoratori non pagati e orari operativi lunghissimi senza riposo giornaliero e settimanale. È quanto emerge dal racconto in aula del luogotenente della Guardia di Finanza di Codigoro, sentito ieri (14 giugno) in tribunale a Ferrara, durante l’udienza del processo per il presunto caporalato‘ tra l’Emilia e il Veneto in cui sono finite alla sbarra sei persone.

La vicenda giudiziaria nasce dall’inchiesta sull’incidente stradale nel quale perse la vita Lahmar El Hassan, un cittadino marocchino di 62 anni, residente in provincia di Verona: nella notte tra il 25 e il 26 novembre 2017 il furgone sul quale viaggiava con altri undici cittadini stranieri, tutti residenti nel Veronese, si ribaltò lungo l’autostrada A13. Tutti erano lavoratori impiegati nell’emergenza per il focolaio di aviaria che era scoppiata il 5 ottobre nello stabilimento Eurovo di Codigoro.

In questo frangente, gli inquirenti, coordinati dal pm Andrea Maggioni, hanno scoperto un vasto (presunto, ovviamente) sfruttamento di manodopera di operai stranieri. A gennaio il rinvio a giudizio per tutti gli indagati: i legali rappresentanti della forlivense Cooperativa Agricola del Bidente (Elisabetta Zani, 51enne, presidente, il suo vice Gimmi Ravaglia, forlivese di 44 anni, e Ido Bezzi, 63 anni, dipendente della cooperativa) e poi Abderrahim El Absy della coop Work Alliance di Cesena, Ahmed El Alami della coop Agritalia di Verona e Lahcen Fanane della coop Veneto Service di San Bonifacio, in provincia di Verona).

Nello specifico, Zani e Ravaglia (coop del Bidente) devono rispondere anche del reato previsto per aver subappaltato la bonifica di Eurovo alle coop Agritalia, Veneto Service e Work Alliance, senza alcuna autorizzazione da parte dell’Ausl. La coop forlivese, infatti, avrebbe ottenuto un appalto da cinque milioni, ma allo stesso tempo avrebbe poi concesso in subappalto ad altre tre società i lavori di abbattimento dei capi di pollame, di polizia e disinfezione, in maniera – secondo gli inquirenti – indebita e senza l’autorizzazione dell’Ausl

Durante la propria deposizione davanti al collegio del tribunale, presidente Piera Tassoni con a latere i giudici Sandra Lepore e Alessandra Martinelli, il finanziere ha ripercorso le indagini, ricostruendo il lavoro di assunzione delle banche dati, di acquisizione dei giornali di cantiere e di ascolto di trentanove operai residenti tra le province di Padova, Rovigo e Verona, che hanno rappresentato le condizioni a cui dovevano sottostare durante i turni di lavoro, permettendo agli inquirenti di valutare e prefigurare l’ipotesi di sfruttamento lavorativo.

A seguire è stata sentita anche l’allora direttrice dell’unità operativa Veterinaria dell’Ausl di Ferrara, che oggi – così come quindici lavoratori e i sindacati Cgil, Cisl e Uil – è parte civile nel processo, dal momento che a cinque imputati (a eccezione di Ido Bezzi, ndr) viene contestato anche il reato di tentata truffa aggravata, avendo tentato di ottenere 2 milioni e 200mila euro proprio dall’Azienda sanitaria per un preventivo considerato gonfiato per via dell’attestazione di aver usato manodopera regolarmente assunta e retribuita e anche qualificata per il lavoro da svolgere. Pagamento che poi non si concretizzò perché intervenne prima la Guardia di Finanza insieme agli ispettori Inail.

Incalzata dalle domande degli avvocati di parte civile, la direttrice ha spiegato quanto successe in quei giorni, dall’agenzia regionale Intercent-Er che aveva effettuato le procedure necessarie per selezionare le ditte da contattare in caso di bonifica di siti contaminati e la decisione di stipulare una convenzione con la Coop Bidente nel periodo compreso tra il 2015 e il 2018, fino alla “necessità di incrementare la forza lavoro nello stabilimento, a causa delle dimensioni dell’azienda e della velocità con cui si sarebbe dovuto provvedere all’estinzione del focolaio in atto”.

Ma in tutto ciò, ha aggiunto che l’Azienda Usl “non ha autorizzato nessun eventuale subappalto“. Anzi, “in passato – ha aggiunto – ho sempre visto che la Coop Bidente aveva un rapporto diretto e di dipendenza con i suoi operai”. “Quando ho appreso quanto stava succedendo? A febbraio 2018 col cantiere che era già stato chiuso, quando nei miei uffici venne la Guardia di Finanza di Codigoro a informarmi di ciò” ha concluso la direttrice dell’uo Veterinaria dell’Azienda Unità Sanitaria Locale di Ferrara.

 

 

 

 

 

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com