Attualità
10 Giugno 2023
L’ateneo ha consegnato l’attestato di benemerenza alla famiglia di Laura Prati

Da Unife una medaglia alla studentessa sindaca uccisa

di Redazione | 3 min

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Erano le 9.30 del 2 luglio di dieci anni fa quando la sindaca di Cardano al Campo, in provincia di Varese, Laura Prati rimase ferita dai proiettili sparati dall’ex comandante dei vigili urbani e dipendente comunale Giuseppe Pegoraro. L’uomo, accecato dal risentimento perché era stato appena rimosso dall’incarico a causa di una condanna per peculato, fece irruzione nel palazzo comunale e fece fuoco contro la sindaca Laura Prati e il suo vice Costantino Iametti.

La donna, 49 anni, venne ferita all’addome e all’avambraccio e fu trasportata all’ospedale di Gallarate per essere sottoposta a un intervento chirurgico. Morirà a causa delle ferite venti giorni dopo.

La sindaca era allora iscritta al corso di studio in Scienze dei beni culturali e ambientali dell’Università di Ferrara.

E’ stato Massimo Poliseno, il figlio di Laura Prati, affiancato dal padre Giuseppe, ad aver avanzato la richiesta al rettore di Ferrara dopo la morte della madre, avvenuta il 22 luglio dopo il ricovero. La prima risposta dell’Università di Ferrara fu negativa, ma il figlio non si è perso d’animo e ha inviato diversi documenti a Unife, compreso il decreto che riconosceva la laurea allo studente di architettura morto nella strage di via dei Georgofili, a Firenze. Massimo Poliseno si è dunque affidato a questo precedente, quello del 22enne studente di architettura di Sarzana Dario Capolicchio, vittima assieme ad altri quattro dell’autobomba mafiosa che scoppiò nella notte tra il 26 e il 27 maggio 1993, che l’anno dopo ricevette la laurea ad honorem dal presidente Scalfaro.

Di fronte a questa nuova richiesta l’ateneo ferrarese ha aperto uno spiraglio, dato che il nuovo Regolamento studentesse e studenti prevede il rilascio di attestati alla memoria di studenti che non hanno potuto terminare gli studi (art.41, comma 5, ndr). “Faremo tutto ciò che sarà nelle nostre possibilità”, è stata la risposta di Unife dopo aver citato l’articolo del nuovo regolamento.

L’università ferrarese potrebbe dunque realizzare il sogno di Laura Prati di avere una laurea, un sogno fatto proprio dal figlio, intenzionato a ottenere per la madre che non ha più un riconoscimento in sua memoria.

E così, a 10 anni di distanza da quella tragedia, a Ferrara, durante la proclamazione delle Lauree in Lingue e letterature moderne del Dipartimento di Studi Umanistici, l’ateneo ha consegnato l’attestato di benemerenza alla famiglia di Laura Prati, una occasione per celebrare il suo impegno negli studi e i risultati conseguiti nel percorso accademico.

Alla consegna hanno partecipato la rettrice Laura Ramaciotti e il prorettore Paolo Tanganelli. Oltre al riconoscimento dell’Università di Ferrara, il prossimo 2 luglio a Laura Prati sarà conferita la medaglia d’oro al valore civile assegnata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

“È per me un grande onore poter consegnare alla famiglia di Laura Prati questo attestato di studi alla memoria – ha commentato la rettrice –. Laura Prati era, come tutte le nostre studentesse e i nostri studenti, parte integrante della nostra comunità. Ci aveva scelto per realizzare il suo sogno e per raggiungere il traguardo della laurea, un sogno spezzato da una violenza inaudita che non le ha permesso di completare il percorso universitario e di proseguire nello svolgimento della sua importante funzione pubblica. Laura incarnava il perfetto esempio dei principi e dei valori su cui si basa l’Ateneo di Ferrara. Per questo ci è sembrato doveroso ricordare il suo encomiabile impegno negli studi e nella vita civile”.

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