Amiloidosi cardiaca: a Ferrara un incontro con gli esperti
L’evento ha visto la partecipazione di numerosi cardiologi della provincia per parlare dell’importanza di “sospettare” la patologia ed eseguire gli esami necessari ad un primo inquadramento diagnostico
“La diagnosi e la cura dell’amiloidosi cardiaca: l’esperienza del centro di Ferrara”, questo il titolo dell’appuntamento scientifico che ha avuto luogo lunedì 29 maggio presso l’Hotel Carlton di Ferrara. L’evento è stato organizzato dal dottor Matteo Serenelli dell’Unità Operativa di Cardiologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara, diretta dal professor Gabriele Guardigli.
L’amiloidosi cardiaca è una forma di cardiopatia causata dall’accumulo nel muscolo cardiaco di amiloide, aggregati insolubili di proteine di varia origine. Tale deposito determina un danno strutturale e funzionale che porta ad un quadro di scompenso cardiaco.
Lo scopo dell’incontro è stato quello di sensibilizzare i cardiologi della provincia di Ferrara sull’importanza di sospettare l’amiloidosi – tramite il riconoscimento delle red flags (cioè l’insieme di segni e sintomi che devono attivare l’attenzione del clinico, insinuando un dubbio di competenza) – e ad eseguire gli esami necessari ad un primo inquadramento diagnostico per un eventuale invio del paziente presso il Centro dell’Amiloidosi dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara.
All’incontro erano presenti il professor Biagio Sassone, direttore delle Cardiologie di Cento e Delta (che ha moderato l’incontro con il professor Guardigli), assieme a numerosi cardiologi della provincia.
Negli ultimi anni si è assistito ad un incremento della prevalenza e incidenza di questa malattia. Questo, insieme alla disponibilità di nuovi trattamenti in grado di cambiare il corso naturale della malattia, ha determinato un crescente interesse sulla materia.