Attualità
31 Maggio 2023
Ceramiche, antiche monete, resti di cibo, tracce della Guerra del Sale (quattrocentesca). A settembre seconda campagna di scavi

Le scoperte di studenti e volontari rivelano la storia dell’antica delizia estense perduta di Belfiore

di Redazione | 3 min

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di Camilla Mondini

Presso la sala dell’Arengo sono stati presentati i risultati della campagna di scavi realizzata nei mesi scorsi: scavi, studi e approfondimenti che hanno portato alla scoperta di reperti e testimonianze per costruire la storia della Delizia Estense, perduta, di Belfiore.

Il progetto dal titolo “Che delizia, Belfiore!” Ha visto come protagonisti oltre 100 studenti dei licei Roiti e Ariosto che, guidati da archeologi professionisti, hanno acceso i riflettori su alcuni reperti storici cinquecenteschi come: frammenti di ceramiche, mattoni ed elementi architettonici anneriti probabilmente durante i numerosi incendi scoppiati durante la guerra di Ferrara, o Guerra del Sale (1482). Tra le altre cose, è stata portata alla luce anche una vasca per gettare i rifiuti, elemento di grande valore per ricostruire le abitudini alimentari del tempo.

Il progetto è stato finanziato dal Comune di Ferrara, nel dettaglio sono stati stanziati quasi 40mila euro, e hanno partecipato la soprintendenza, il Gruppo Archeologico Ferrarese, i licei Roiti e Ariosto, la Provincia di Ferrara e il Consorzio di Bonifica di Ferrara. Il periodo di indagine archeologica avrà una durata complessiva pluriennale. In occasione della presentazione a palazzo Municipale è stato proiettato il video documentario sulla delizia di Belfiore, inserito tra i 13 itinerari della Ferrara nascosta.

“Questo progetto è poliedrico e trasversale – afferma l’assessore Dorota Kusiak – si tratta di un’attività che ha il potenziale di rappresentare un modello anche per altri territori. Una vera e propria opportunità di crescita e di sviluppo di competenze su cui il Comune ha investito, anche economicamente, riconoscendone la valenza e l’efficacia”.

Dopo una mappatura preliminare con magnetometro e georadar, giovani e volontari, con la guida degli archeologi Flavia Amato, Maurizio Molinari e Marco Bruni, coordinati dalla dottoressa Chiara Guarnieri, funzionaria della soprintendenza, hanno  lavorato nell’area in cui è testimoniata la presenza dell’antica delizia.

“In quello più a nord  sono emersi, tra le altre cose: resti architettonici, con tracce di incendio, un’ulteriore conferma dell’avvenuta Guerra del Sale – sottolinea la dottoressa Chiara Guarnieri – nel saggio di scavo più a meridione sono invece state trovate murature che corrispondono alla planimetria realizzata da Giovan Battista Aleotti dell’inizio del seicento, oggi conservata nell’archivio Borromeo dell’Isola Bella. È stata – continua – una ulteriore conferma dell’efficacia delle indagini geodiagnostiche realizzate: tra i rinvenimenti, figurano anche tante ceramiche di produzione faentina dal grande fascino, gusto policromo e qualità elevata. Di particolare importanza, anche il ritrovamento di vecchie monete, alcune risalenti al periodo pontificio. Occorre far luce anche sulla interessante scoperta di una ‘vasca da butto’ piena di ceramiche e materiali di scarto alimentare composti da resti di pasto, soprattutto uova, esaminati per ricostruire le diete e le abitudini alimentari del tempo. I reperti – conclude – sono in continua fase di studio e approfondimento proprio per accendere i riflettori sulla vita quotidiana del Cinquecento all’interno dell’ex Delizia Estense scomparsa.”

La ricerca non finisce qui. Infatti, a settembre riprenderà la seconda campagna di scavi che vedrà sempre da protagoniste le scuole del territorio ferrarese. I lavori riprenderanno dalla linea dei saggi già eseguiti, verso nord, seguendo le tracce delle antiche planimetrie.

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