Politica
28 Maggio 2023
L’obiettivo è la raccolta delle 50.000 firme per sottoporre le proposte di legge al Governo. Appuntamento martedì 30 maggio al Grisù con l’economista Marco Bersani per la presentazione ufficiale

Riprendiamoci il Comune: due leggi di iniziativa popolare in difesa dei beni comuni

di Redazione | 4 min

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“La Rete Giustizia Climatica presenterà ufficialmente la campagna referendaria, che si svolgerà a livello sia nazionale sia locale, il 30 maggio alle 18:00 al Factory Grisù a Ferrara, con l’economista Marco Bersani, portavoce nazionale Attac”. Così Alessandro Tagliati sabato mattina, nella biblioteca del Centro Documentazione Donna di via Terranuova, presenta alla stampa, insieme alle associazioni coinvolte, la campagna per le due proposte di legge, di iniziativa popolare, che mirano a sottrarre gli enti locali dalla privatizzazione, e a restituirli alle comunità territoriali. La prima proposta prevede una profonda riforma della finanza locale, la seconda la socializzazione della Cassa Depositi e Prestiti: il tutto per il bene della comunità e per una maggiore partecipazione dei cittadini.

“Queste due proposte di legge di iniziativa popolare hanno radici antiche”, spiega Marcella Ravaglia di Rete Giustizia Climatica. “La Cassa Depositi e Prestiti è la banca più grande d’Italia, e fino al 2003 era pubblica: le cose sono poi cambiate, e adesso funziona come una commerciale. La pubblicizzazione della Cassa Depositi e Prestiti permetterebbe dunque di ridare vitalità alla comunità, grazie a investimenti sani”. Sarebbero infatti messi a disposizione di Comuni e comunità territoriali i 280 miliardi di euro – risorse del risparmio postale – come forma di finanziamento a tasso agevolato per gli investimenti dei Comuni stessi. “La prima proposta riguarda invece una riforma della finanza locale, vale a dire cambiare le regole con cui gli enti locali possono fare spese e investimenti; in questo momento sottostanno a vincoli molto stringenti, hanno subito molti tagli e quindi il rischio è quello della privatizzazione della città. Le due proposte cercano quindi di cambiare le carte in tavola: pensare prima alla comunità, e permettere agli enti locali di agire insieme alla cittadinanza, secondo criteri economici ma anche di genere e di sostenibilità”. L’appuntamento, sottolinea Ravaglia, è per il 30 maggio al Factory Grisù con Marco Bersani: “Uno dei primi e principali animatori di questa campagna, è molto efficace nella sua narrazione, e ha scritto molti testi di economia politica. Ma soprattutto sarà possibile continuare la nostra raccolta firme”.

“L’obiettivo è la raccolta di 50 mila firme”, ribadisce Fabrizio Legnani della Comunità Emmaus Ferrara, presente insieme a Gianni Belletti. “Abbiamo iniziato a febbraio, c’è tempo fino a giugno, e per questo siamo qui oggi. I Comuni, per raggiungere il pareggio di bilancio, impediscono il ricambio di personale, vendono i propri beni e urbanizzano per avere maggiori entrate: ciò accade perché non hanno alternative, e da qui parte la campagna per le due proposte di legge”.

In prima linea anche Arci Ferrara, rappresentata da Mattia Antico: “ARCI partecipa a livello nazionale a questa iniziativa, e ringraziamo Paolo Crepaldi che la sta seguendo in prima persona. Arci è una comunità territoriale, e questa è la base della società: queste iniziative si sviluppano dall’associazionismo, e noi da anni come associazione partiamo dai bilanci sociali. Per questo motivo il nostro impegno nell’iniziativa è massimo, sia livello nazionale sia a livello locale”.

“Il Forum Ferrara Partecipata”, conclude Francesca Cigala, “è nato per contrastare Feris, raccogliendo adesioni dalla cittadinanza contro un progetto a esclusivo vantaggio privato, e ha avuto ragione. Queste due proposte sono per noi una conseguenza logica: nel progetto Feris non vi era nessun interesse per il bene comune, secondo un’ottica di liberismo ampiamente superata. I Comuni arrivano a questi risultati per pareggiare i bilanci: ma i vantaggi devono essere anche per la comunità, non solo per i privati. Con le due proposte dobbiamo ribaltare tutto, perché ci sia anche un bilancio sociale: i cittadini potranno partecipare, scegliendo cosa fare con i propri soldi. Noi ci sforzeremo al massimo per sostenere questa campagna”.

Le leggi di iniziativa pubblica hanno l’obbligo di essere discusse dal Governo in tempi contingentati, una volta raggiunte le 50 mila firme a livello nazionale. A Ferrara, fino alla fine del mese di giugno, sarà possibile aderire alla campagna firmando nei banchetti allestiti tutti i sabati, mattina e pomeriggio, e poi presso l’Anagrafe e al mercatino Emmaus di San Nicolò. Tutte le informazioni sul sito https://riprendiamociilcomune.it/ nell’apposita sezione “Dove e quando firmare”.

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