Spal
22 Maggio 2023
In una stagione disastrosa spiccano in pochissimi, su tutti Meccariello, Esposito, Prati e Contiliano. Flop La Mantia, tanti infortuni e una dirigenza che ha commesso troppi errori

Spal, le pagelle della stagione: Tacopina e Lupo da 4. In panchina si salva solo Venturato

di Redazione | 7 min

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A pochi giorni dal termine del campionato di Serie B, che ha sancito la retrocessione della Spal in Serie B, i voti e le pagelle di Estense.com ai protagonisti della disastrosa stagione biancazzurra.

Alfonso: 6. Indubbiamente uno dei migliori della stagione della Spal, a tratti eroico, ha fatto vedere miracoli e tenuto in piedi da solo la baracca. Un vero peccato per gli screzi nella settimana che portava a Spal-Parma e poi quell’infortunio nel riscaldamento prima del derby con i ducali, che a molti tifosi ha fatto storcere il naso.

Pomini: 6. Terzo portiere, fresco quarantaduenne, non si è mai tirato indietro quando è stato chiamato in causa: nella partita decisiva della stagione, contro un Parma arrembante, è stato battuto solamente da un rigore calciato alla perfezione da Vazquez, divenendo poi incolpevole bersaglio di fumogeni e bombe carta, trovandosi proprio sotto la Curva; ma sarebbe stato difficile fare più di così.

Brazão: 4,5. Il giovane portiere scuola Inter si presenta a febbraio con toni scherzosi, sostenendo ironicamente di essere “troppo forte” tra i pali, ma anche sulle palle alte e con i piedi. Tutti i tifosi si ricordano i tre gol subiti in poco più di un quarto d’ora: un’unica presenza che ha lasciato il segno.

Thiam: 5,5. Prima di trasferirsi in prestito al Foggia in inverno, il ragazzo cresciuto nella Spal ha alternato belle prestazioni alle solite indecisioni in uscita e in presa che ormai tutti dalle parti di Ferrara conoscono. Rimane un ottimo giocatore da cui ripartire l’anno prossimo.

Meccariello: 6,5. Il migliore dell’intera stagione biancazzurra. Un vero leader in difesa, con la sua esperienza ha cercato di guidare i giovani compagni di reparto e spronato la squadra a dare di più, soprattutto nei momenti più complicati – e ce ne sono stati tanti.

Varnier: 6. Che sfortuna la sua fragilità. Un altro giocatore che quando è stato in condizione raramente ha sbagliato: la Spal ha scommesso su di lui, ma ha pagato a caro prezzo i suoi infortuni, lasciando la difesa in mano al solo Meccariello attorniato da giovani tanto volenterosi quanto inesperti.

Dalle Mura: 5,5. Ecco, Cristian Dalle Mura è uno di questi ragazzi che sicuramente si sono messi in luce quest’anno, pur mostrando evidenti limiti legati alla giovanissima età. Con ottime doti fisiche e una buona capacità di palleggio, chissà se lo rivedremo ancora a Ferrara l’anno prossimo.

Arena: 5,5. Dalla Lega Pro alla Serie B il salto è notevole: lui non sembra sentire la pressione e Venturato gli dà fiducia, ripagata immediatamente con il gol vittoria in Coppa a Empoli al 120’. Gli avversari più esperti gli prendono poi le misure, ma rimane un elemento importante se deciderà di continuare insieme alla Spal.

Peda: 5. Un altro ragazzo della cantera biancazzurra, disputa un’ottima prima parte di campionato, sfoderando prestazioni davvero brillanti. Spartiacque l’espulsione che poi costa alla Spal la pesante sconfitta con il Benevento: da quel momento lì si è davvero perso.

Tripaldelli: 4,5. In tanti lo seguivano, e dopo la stagione deludente dello scorso anno ci si aspettava qualcosa di più da lui: ha disputato un paio di partite positive, ma non abbastanza per non farlo diventare uno dei bersagli del pubblico del ‘Mazza’.

Celia: 6. Il migliore dei terzini spallini di quest’anno. Bene in fase di spinta, un po’ meno nei cross, ma quattro gol per un esterno di difesa sono un bottino importante.

Dickmann: 5. Un capitano non pervenuto nella fase cruciale della stagione. A lungo uno dei migliori della truppa biancazzurra, nelle ultime battute di campionato, evidentemente non al meglio, il suo contributo è mancato.

Fiordaliso: 5. Un altro ragazzo da cui ci si aspettava sicuramente di più: giunto a Ferrara in estate nel nome della duttilità in difesa, alla fine è stato poco utilizzato e il suo apporto è stato quasi inconsistente.

Almici: s.v. Solo 6 apparizioni in stagione, difficili da valutare.

Proia: 4,5. Come nelle più belle storie d’amore, un corteggiamento durato un’estate intera per regalare a Venturato uno dei suoi pupilli. Risultato? Delusione totale, e a gennaio se ne va nel silenzio più assoluto.

Esposito: 6,5. Un guerriero, il capitano della Spal, che purtroppo ha abbandonato la nave che poi è affondata. Il suo piede e i suoi contrasti sarebbero stati molto utili per le sorti dei ferraresi.

Prati: 6. Che bella scoperta questo ragazzo. Ha dovuto raccogliere la pesante eredità di Esposito, e l’ha fatto con personalità, prendendo in mano le chiavi del centrocampo come altri non sono riusciti a fare.

Zanellato: 4,5. Il bersaglio numero uno in campo del pubblico ferrarese, capro espiatorio di una stagione sportivamente drammatica. Certo, non ha fatto di tutto per spegnere le critiche e, anzi, gli errori tecnici in mezzo al campo sono stati davvero tanti.

Maistro: 5,5. Per larghi tratti della stagione i risultati della Spal sono stati legati alle sue prestazioni. Giocatore d’estro e di fantasia, non ha brillato come ci si aspettava. E quel gol annullato contro il Perugia…

Nainggolan: 6. Il grande colpo di mercato per risollevare la Spal dai bassifondi: non si può recriminare troppo al “Ninja”, che non è venuto a Ferrara in vacanza; una tecnica fuori categoria in Serie B, ma anche lui paga una notevole fragilità fisica.

Valzania: 6. Un giocatore mai sopra le righe e un brutto infortunio che condiziona la stagione della Spal, che perde così un altro dei suoi interpreti migliori.

Murgia: 5. Tornato in città dopo l’esperienza al Perugia, si ridimensiona l’ingaggio e per un po’ spegne le critiche che lo avevano accolto: ma, a lungo andare, sprofonda insieme alla squadra, perdendo posti nelle rotazioni.

Contiliano: 6,5. Questo ragazzo ha i colori biancazzurri tatuati sulla pelle, è fuori discussione; arrivato in punta di piedi, ha mostrato a tutti il suo grande talento. È da qui che la Spal deve ripartire.

Tunjov: 5. Ha giocato praticamente in tutte le posizioni in mezzo al campo, ma non ha mai trovato la sua dimensione: una stagione davvero negativa per lui.

Abou: s.v. Che fine ha fatto?

Zuculini: s.v. Rimasto forse per fare spogliatoio, si è visto poco invece sul campo.

Mancosu: s.v. Un giocatore su cui la gente di Ferrara contava tanto: ma poi è arrivata la rescissione e il suo ritorno a Cagliari.

Puletto, Parravicini: s.v. Qualche minuto anche per i due giovani Primavera della Spal, che con ogni probabilità l’anno prossimo saranno chiamati a mostrare tutto il loro valore.

Fetfatzidis: 5. Altro acquisto in cui la dirigenza credeva tanto, ma arriva dal Qatar e i dubbi su di lui iniziano subito a circolare. Chiude con un solo sigillo in stagione e poche giocate significative, che diventano prevedibili per le difese avversarie.

La Mantia: 4,5. Il grande flop della stagione, il bomber che doveva portare la Spal in alto. Sono quattro i gol nelle prime cinque di campionato, poi il buio assoluto con tre allenatori diversi, a tratti sembra anche svogliato ed è beccato anche lui dal tifo ferrarese: tanto che Oddo decide di non schierarlo nella partita decisiva.

Moncini: 5,5. Certamente sotto le aspettative il suo rendimento in questa stagione, ma non si può negare l’impegno e la combattività che ha messo in campo in ogni partita.

Rabbi: 5,5. Tanta corsa, a cui aggiunge i due gol segnati: un ragazzo umile con enormi margini di crescita.

Finotto: 5,5. Un solo gol, contro il Venezia, prima di volare a Cosenza a gennaio. Ultimo dei protagonisti della cavalcata dalla C alla Serie A, la sua partenza, non rimpiazzata, ha lasciato l’amaro in bocca a Ferrara.

Rauti: 5. A differenza di Rabbi ha corso tanto tempo a vuoto, ma vale lo stesso discorso: è un calciatore che sicuramente migliorerà con il passare del tempo.

Rossi: 5,5. Ormai gli anni d’oro sono lontanissimi per questo sfortunato ragazzo, ma Pepito ci ha provato fino in fondo. E quella foto seduto da solo al ‘Mazza’ dopo la sconfitta con il Parma fa davvero male.

Venturato: 6. Inizia la stagione come capo allenatore della Spal, e regala immense gioie ai tifosi contro Venezia e Cagliari. Esonerato dopo due sconfitte con Frosinone e Genoa, rispettivamente prima e seconda del campionato: è stata una scelta giusta?

De Rossi: 4,5. Paga tutta l’inesperienza della “prima volta” e non riesce a gestire la situazione. Da metà classifica la squadra sprofonda al terzultimo posto: fondamentalmente è condannata, e l’intervento in panchina della dirigenza è tardivo.

Oddo: 5,5. Tacopina gli affida la squadra quando ormai i giochi sono sostanzialmente fatti: senza anima e senza grinta, il secondo Campione del Mondo 2006 che si siede sulla panchina della Spal può fare veramente poco, se non avere il coraggio di lanciare giovani come Contiliano.

Lupo: 4. La direzione dell’area tecnica e la costruzione della squadra spettano a lui e al suo staff: le parole spese nei confronti dei giocatori non hanno poi rispecchiato le prestazioni sul campo, e se ne accorge anche Tacopina, che solleva il direttore tecnico dal suo incarico.

Tacopina: 4. Tutta la responsabilità è sua, l’ha confermato lui stesso ai microfoni della stampa: non voleva sentir parlare di retrocessione, eppure eccoci qua con la C alle porte. Si è detto tanto negli ultimi giorni, tra scuse che non vogliono arrivare e incertezza sul futuro del calcio a Ferrara: cosa succederà adesso?

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