Avrebbe compiuto 60 anni il 1° maggio Marco Galan, il vigile del fuoco venuto a mancare nel dicembre del 2021, dopo 15 anni di coma a seguito di un incidente mentre era in servizio, il 26 luglio del 2006. Da ieri (3 maggio), la rotatoria tra via Ferraresi e via Carlo Porta, adiacente alla sede del comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Ferrara, sarà dedicata a lui.
“Nella memoria di Marco Galan rivivono la sua toccante vicenda umana, la forza di chi gli ha voluto e gli vuole bene, il ricordo delle sue grandi capacità tecniche e di 23 anni di servizio. Di questa memoria abbiamo voluto – d’intesa con i Vigili del Fuoco, che ringrazio – lasciare traccia perenne: e l’intitolazione di oggi ne è l’esempio”. Queste le parole con cui il sindaco di Ferrara Alan Fabbri ha cominciato il suo intervento nella sede del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Ferrara, durante la cerimonia di intitolazione.
“Marco, anche dopo la tragica scomparsa, continua oggi a vivere nell’attività di persone straordinarie che gli sono state a fianco. Il loro impegno prosegue, dimostrando come si possa trasformare anche la più drammatica delle vicende in spinta a reagire, in forza per diffondere il bene, a beneficio di chi vive situazioni difficili – continua Fabbri – Anche di fronte alla prova più difficile, la famiglia Galan è stata capace di domare il fuoco dello sconforto, il dolore per il dramma vissuto, donando il proprio cuore e realizzando opere di immenso valore per raccogliere fondi, portare sostegno a pazienti bambini e associazioni benefiche del territorio. Se qualcuno mi chiedesse che cosa significhi per me il coraggio, io risponderei raccontando questa storia”.
Alla cerimonia è intervenuto anche il comandante dei Vigili del fuoco Antonio Giovanni Marchese, in carica dal 2019, che ha proposto l’intitolazione e progettato personalmente le targhe apposte sulla rotonda, ricordando Galan: “Marco, che il 1° maggio avrebbe compiuto 60 anni, era un uomo e un professionista amato dai colleghi e dalla comunità. Il suo dramma è stato anche il dramma della sua famiglia – di mamma Laura che, nella sofferenza per il figlio ha perso anche il marito Toni – e dei suoi colleghi. Un uomo con una carriera brillante all’interno del Corpo dei Vigili del Fuoco, le sue notevoli capacità l’avevano portato a partecipare alla spedizione italiana in Antartide nel 2005” – ma oltre a questo – “Marco era un uomo buono, generoso, altruista, amante degli animali e degli aquiloni, che costruiva e con cui partecipava ai vari raduni”.
Continua il comandante Marchesi: “Sono particolarmente grato e felice che sia stata accolta la mia proposta di intitolare un luogo pubblico a Marco, adottando procedure straordinarie per snellire l’iter di approvazione”. L’intitolazione, infatti, è stata approvata dalla Commissione cittadina per la Toponomastica e dalla Giunta comunale, poi autorizzata dalla Prefettura di Ferrara tramite decreto deroga, non essendo ancora trascorsi i dieci anni dal decesso richiesti di norma. “Speriamo che questo gesto possa dare un minimo di sollievo alla madre di Marco, la signora Laura”.
In rappresentanza delle organizzazioni sindacali è intervenuto Natale Vitali, segretario provinciale Funzione Pubblica Cgil, che ha ringraziato tutti coloro che hanno lavorato a questa intitolazione. “È fondamentale lasciare a chi verrà il ricordo di una persona che ha dedicato la sua vita a tutela della vita degli altri e del bene comune. Ricordare Marco Galan significa dare rispetto e dignità a tutte le donne e a tutti gli uomini dei Vigili del Fuoco che ogni giorno prestano servizio a nostra tutela, talvolta sacrificando la loro vita per consentirci di vivere la nostra”.
A concludere gli interventi – prima della proiezione di un video commemorativo – è stata la madre di Marco Galan, la signora Laura. Emozionata e commossa nel ricordare il figlio – di cui si è presa cura per 15 lunghi anni – ha ringraziato tutti i presenti, soprattutto i colleghi di Marco: “Marco era la cosa più bella che avevo. Manca, ma è sempre con noi”.
La cerimonia si è conclusa con la benedizione da parte di Monsignor Michele Zecchin e lo svelamento delle due targhe sulla rotonda davanti all’ingresso della caserma: in sottofondo il suono delle sirene degli automezzi dei Vigili del Fuoco.
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