Cronaca
31 Marzo 2023
Udienza davanti al gup Migliorelli. Per due dei nove indagati iniziali, la pm Cavallo ha chiesto il proscioglimento

Lavori allo stadio Mazza, la Procura chiede sette rinvii a giudizio

di Davide Soattin | 2 min

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Sette richieste di rinvio a giudizio e due di proscioglimento. È quanto ha chiesto la Procura della Repubblica di Ferrara – pm Barbara Cavallo – al termine dell’udienza preliminare per il processo sulla conformità dei lavori di adeguamento allo stadio Paolo Mazza di Ferrara, eseguiti nel 2018 per permettere alla Spal di giocare in casa nel rispetto delle norme per il campionato di Serie A.

I sette sono accusati a vario titolo di frode nelle pubbliche forniture e falso in atto pubblico per i lavori eseguiti nella Tribuna Nord e nella Curva Est, strutture finite sotto sequestro per due volte e poi liberate dopo che la Spal – che è parte offesa – ha deciso di far eseguire i lavori di messa in sicurezza chiesti dal consulente della Procura, il prof. Carlo Pellegrino.

Si tratta di Giuseppe Tassi (avvocati Giulio Garuti e Paolo Loberti), della Tassi Group, azienda capofila dell’appalto, nonché sponsor della Spal; Giampaolo Lunardelli della Gielle Srl, (avvocato Giampaolo Verna) e del progettista e direttore dei lavori Lorenzo Travagli (avvocato Vincenzo Bellitti), per cui l’accusa è di frode nelle pubbliche forniture.

A loro si aggiungono poi anche Lucio Coccolo, legale rappresentante della Pm Group Srl, azienda dichiarata fallita nel 2019, Domenico Di Puorto e Adelino Sebastianutti, ritenuti amministratori sia della Gielle Srl che della stessa Pm Group, vale a dire le due imprese che avrebbero eseguito i lavori in subappalto sia nella Tribuna Nord che nella Curva Est. Anche in questo caso, l’accusa è di frode nelle pubbliche forniture.

Contestata sotto il profilo penale anche la condotta del collaudatore Fabrizio Chiogna (avvocato Vincenzo Bellitti). Per lui l’accusa è quella di falso commesso da pubblico ufficiale in atti pubblici, di cui dovrà rispondere anche Travagli, per aver attestato, rispettivamente per la Curva Est e per la Tribuna Nord, la conformità dei lavori nonostante, secondo la procura, le numerose evidenze che avrebbero dovuto portare i tecnici ad altre determinazioni.

Nel corso dell’udienza tutti gli avvocati difensori hanno chiesto il proscioglimento.

Proscioglimento, invece, che la pm Cavallo ha chiesto solo per Claudio Di Sarno (Panizzi Engineering, solo per la Est, avvocato Riccardo Caniato) e il collaudatore Alessio Colombi (avvocato Alberto Bova).

Su richieste di rinvio a giudizio e proscioglimenti si pronuncerà il gup Andrea Migliorelli nella prossima udienza, fissata per il 5 maggio.

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