Politica
30 Marzo 2023
Volano gli stracci nel centrodestra dopo l'espulsione di Tomasi dalla Lega. Per lei è un provvedimento vendetta per la rimozione delle deleghe in giunta di Luca Bergonzi, al suo fianco si schiera il sindaco: "Ha la mia fiducia". Il senatore di FdI li ridicolizza: presto saranno ex, "riservino la politica a persone serie"

Nel centrodestra rissa sull’espulsione di Tomasi: “Balboni mina l’unità”, lui: “Lasciate la politica a persone serie”

di Redazione | 3 min

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Maura Tomasi (seconda da sinistra) e Alberto Balboni (ultimo a destra) seduti allo stesso tavolo in una foto d’archivio

Comacchio. L’espulsione dalla Lega dell’ex deputata e attuale vicesindaco di Comacchio Maura Tomasi porta con sé gli strascichi di una battaglia più ampia e che si rifà a tutto il centrodestra. In principio, infatti fu l’espulsione, che però Tomasi ascrive, più che alle sue esternazioni, a un regolamento di conti interno tra alleati a seguito della revoca delle deleghe di giunta a un esponente di Fratelli d’Italia.

Subito dopo il provvedimento, infatti, a difenderla si schierano il segretario provinciale del Carroccio Ottavio Curtarello: per lui Tomasi, voce del territorio e segretaria di circolo, rimarrà tale. Lei conferma che “con Alan Fabbri non c’è stato nessun tipo di contrasto”, e accusa Balboni di essere il “responsabile della spaccatura del centrodestra”.

Il tutto, negli occhi della ormai ex leghista, per preparare la discesa in campo, alle elezioni che incombono nel settembre 2025, “del candidato sindaco di Fdi che, a quanto consta, è lo stesso che avevano proposto all’ultima tornata elettorale, ovvero Samuele Bellotti”. A fianco di Tomasi, non bastasse, scende anche il sindaco di Comacchio: “Non sono iscritto alla Lega né ad alcun altro partito. Maura Tomasi ha la mia piena e considerazione, come quella di tutti gli elettori di Comacchio non solo di centrodestra”. Anche per lui, “a minare l’unità del centrodestra alle elezioni comunali nel ferrarese è Alberto Balboni”.

Parole che causano una replica al vetriolo del senatore di Fratelli d’Italia: “La politica”, dice, “è una cosa seria e dovrebbe essere riservata alle persone serie. Purtroppo non sempre è cosi”. Il tono già si intuisce, ma per estrema chiarezza di come stiano i rapporti, la nota di Balboni definisce Maura Tomasi come “ex deputato, e presto anche ex vicesindaco”.

“Anche un dilettante alle prime armi arriva a comprendere che nella Lega (partito giustamente geloso della propria autonomia) a decidere sono gli organismi interni di quel partito. Come del resto avviene  in tutti i partiti. Attribuirmi il potere di decidere in casa della Lega è un grande complimento, ma non risponde a verità: non ho un simile potere, né ho mai cercato di attribuirmelo. Le motivazioni della espulsione di Tomasi sono scritte nero su bianco nel provvedimento del Consiglio di Garanzia del suo ex partito, basta leggerle”, continua il senatore di Fratelli d’Italia sulle accuse di avere responsabilità nell’espulsione di Tomasi.

La lesa maestà di Balboni chiama poi in causa anche il sindaco di Comacchio Pierluigi Negri. Anche lui, tra le cortesie, viene definito sindaco “ormai per poco ancora”. Alle accuse di dividere il centrodestra il senatore risponde parlando di ridicolaggini “da parte di chi, espellendo il coordinatore comunale di FdI dalla sua giunta – mi riferisco a Luca Bergonzi, uno degli assessori più apprezzati e attivi di Comacchio – ha provocato la rottura con un partito che nel capoluogo del Delta alle ultime elezioni del 25 settembre (le politiche, ndr) ha raccolto il 38% dei voti”. Un risultato che per Balboni, che mette l’insinuazione tra parentesi, “vuoi mai che sia anche perché abbiamo annunciato che non lo sosterremo mai più?”. “Negri aggiunge di non essere iscritto alla Lega. Affari suoi. Ma chi comanda davvero a Comacchio lo sanno anche le pietre. Non credo che lo pseudo-sindaco Negri sia l’unico a non essersene accorto”, continua Balboni.

“Quanto alle sconfitte di Cento e Portomaggiore”, conclude il senatore di Fratelli d’Italia, “ricordo sommessamente che la responsabilità è stata delle spaccature interne alla Lega e alla formazione, da parte di alcuni suoi fuoriusciti, di liste alternative al centro destra, che hanno finito per favorire la vittoria della sinistra. Spero di non vedere lo stesso film tra un anno. Errare è umano, perseverare diabolico”.

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