Cimeli di Balbo a “La Tratta” e 25 aprile: “Senza Anpi non c’è festa della Liberazione”
Il Gruppo 10 Giugno sta dalla parte dell'Associazione Nazionale Partigiani Italiani: "Dovete partecipare con entusiasmo e ribadire che l'attenzione è alta, sul fascismo, neofascismi, revisionisti e faciloni pericolosi"
Copparo. È un grazie all’Anpi quello del Gruppo 10 Giugno, all’indomani dell’incontro di sabato 25 marzo al museo ‘La Tratta’ che, dopo aver tanto fatto discutere nei giorni scorsi, gli esponenti del gruppo oggi dicono esser stato gestito e ben preparato dagli Ada senza alcun motivo di recriminare che si volesse celebrare la figura di Italo Balbo, se non come maresciallo tra i fondatori dell’Aeronautica Militare Italiana.
Nello specifico, il gruppo torna sulle mostrine e sui cappelli coloniali del gerarca, donati al museo agli Archeologi dell’Aria: “Secondo noi, visto l’entusiasmo da loro espresso sui social, rispetto all’esposizione del copricapo feticcio, le cose non stavano proprio così e, solo grazie l’intervento degli iscritti al circolo Anpi di Copparo, la discussione del pomeriggio del 25 marzo al museo ha preso un’altra piega, spostata dalla celebrazione del gerarca e del suo bel cappello, ad una più consona giornata dedicata alla Aeronautica Militare e al suo centenario”.
“Dobbiamo dire grazia all’Anpi di Copparo, per aver posto il problema – aggiungono – dello sdoganamento di certi personaggi che, a parte la figura bomba ancora in uso alle Frecce Tricolori, al nostro Paese non hanno portato altro che lutti e disperazione“.
Riguardo al 25 aprile a ‘La Tratta’, il Gruppo 10 Giugno ribadisce che la propria “idea sarebbe quella della partecipazione, comunque. Anpi deve partecipare. Senza Anpi e le altre associazioni di partigiani sia cattoliche che laiche non è 25 aprile, ma solo una festa campestre con gonfiabili. Senza Anpi e gli altri non è 25 aprile. Dovete partecipare con entusiasmo e ribadire che l’attenzione è alta, sul fascismo, neofascismi, revisionisti e faciloni pericolosi”.
“Che nessuno – concludono – si permetta di stravolgere il valore del giorno della Liberazione e del valore della nostra Costituzione, democratica e antifascista. Lasciate che gli altri giochino alla guerra e ai soldatini a Voi la responsabilità di preservare la verità, la storia, la libertà. Se non adempirete a questo compito, per un «Sì però» o per qualsiasi altra distinguo, si rischia che la prossima domenica ci sia di nuovo qualcuno che minaccia cause e querele perché ci vuole fare credere che Matteotti e Don Minzoni sono morti dal freddo“.