Codigoro
26 Marzo 2023
Nel 2022 l'avvio delle misure cautelari nei confronti di 3 pachistani e la denuncia a piede libero di 18 imprenditori, oltre al sequestro di 80mila euro e la perquisizione di 23 imprenditori agricoli contro una rete di capolarato con base a Portomaggiore. Elevate le sanzioni alle aziende coinvolte

159 lavoratori in nero tra Emilia e Veneto, 700mila euro di sanzioni alle imprese coinvolte

di Redazione | 2 min

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Proseguono gli accertamenti nell’ambito dell’operazione “Zafira”, svolta dai militari del nucleo operativo e radiomobile della Compagnia Carabinieri di Portomaggiore, unitamente al gruppo Carabinieri per la Tutela del Lavoro di Venezia ed al personale dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Ferrara, che avevano portato nell’aprile 2022 all’esecuzione di tre misure cautelari per caporalato nei confronti di altrettanti cittadini pakistani con il conseguente deferimento in stato di libertà di 18 soggetti titolari di aziende agricole, per il reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro nelle figure di reclutatori ed utilizzatori di lavoratori sfruttati nei campi agricoli, nelle zone del Veneto e dell’Emilia-Romagna.

I militari del nucleo operativo del gruppo Carabinieri Tutela Lavoro di Venezia e il personale dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Ferrara, al termine degli accertamenti, hanno proceduto alla contestazione delle violazioni amministrative in materia giuslavoristica e contributiva alle 18 imprese agricole coinvolte.

I datori e responsabili delle aziende che avevano a vario titolo utilizzato il personale in condizioni di sfruttamento, oltre ad essere perseguiti penalmente, sono stati sanzionati in via amministrativa per aver impiegato i lavoratori subordinati senza la preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro e pertanto considerati “in nero”, oltre che risultare non veritiere o mancanti le registrazioni degli orari e presenze dei rimanenti lavoratori sul libro unico del lavoro, il cosiddetto “LUL”.

Oltre alle violazioni in materia giuslavoristica, son stati sviluppati gli accertamenti per quantificare il recupero contributivo evaso risultato pari a 32.000 euro.

Le aziende agricole coinvolte nell’indagine individuate in via diretta, mediante attività ispettiva, od indiretta mediante l’analisi di attività tecnico e documentale, operavano in provincia di Rovigo (nei centri di Canaro e Rosolina) e nella provincia di Ferrara oltre che nei centri di Comacchio, Mesola, Portomaggiore, Argenta, Poggio Renatico e Codigoro.

Dagli accertamenti documentali e tecnici sono risultati occupati “in nero” 159 lavoratori, tutti di origine pakistana. Alle aziende agricole coinvolte sono state comminate complessivamente sanzioni amministrative per circa 700mila euro.

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