Alla luce dell’inchiesta di estense.com sui legami di Nicola Nasomo Lodi con un gruppo neofascista, il sindaco Alan Fabbri revochi di tutte le deleghe assegnate al vicesindaco Nicola Naomo Lodi, “per gli evidenti legami con soggetti e realtà di stampo nostalgico neofascista, negazionista, omofobo e razzista – ciò a tutela dei principi democratici di imparzialità che garantiscano la corretta distribuzione di fondi e sedi del terzo settore”.

È quanto chiede in una interrogazione urgente Anna Ferraresi, che pretende identico trattamento per il consigliere della Lega Alcide Mosso, che “andrebbe invitato per gli stessi motivi a rassegnare le dimissioni da consigliere comunale”.

La consigliera del Gruppo misto chiede anche a Fabbri se dopo la scelta di conferire la cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre, “non ritenga ipocrita tenere all’interno della sua maggioranza persone appartenenti alle istituzioni, le quali hanno stretti legami con chi non solo nega l’Olocausto, ma offende pesantemente la senatrice”.

“A questo terreno di odio, violenza, rancore e razzismo tessuto dai fratelli Ferretti con la partecipazione di amici e parenti, attinge Nicola Naomo Lodi fin dalla campagna elettorale – scrive Ferraresi ripercorrendo quanto pubblicato dal nosro giornale – Ogni post, video, iniziativa di Naomo è diffuso da cassa di risonanza nelle chat e nei gruppi neofascisti Insorgenti, Ribellum e Gad sicura”.

Ci sono poi passaggi che sanno di “premonizione”. Il 24 giugno 2019, Alessandro Ferretti fa sapere al fratello dettagli che “piano piano chiuderanno il centro sociale La Resistenza (notoriamente di sinistra) aumenteranno a dismisura il canone locativo e toglieranno loro qualsiasi sussidio pubblico”.

Il 18 luglio 2019 è sempre Alessandro che parla con Alberto: “ti mando due vocali che mi ha inviato Naomo. Il primo parla di piazza Verdi. Il secondo di ciò che sta facendo per togliere soldi ai compagni. Perciò consiglio di evitare vecchie antipatie e di unirci per sostenere il suo operato”.

“Curiosamente – annota la consigliera del gruppo misto -, la convenzione in essere del Centro di Promozione Sociale “La Resistenza” è stata stralciata con la delibera di giunta 26/2023 del 31 gennaio 2023 senza alcun atto giustificativo. In poche parole: La Resistenza è stata sfrattata. Non è stata nemmeno suggerita una sede alternativa e nemmeno garantita la possibilità della prosecuzione delle attività in corso”.

“Alla luce dei fatti, sembrerebbe davvero, una promessa mantenuta del vicesindaco” afferma Ferraresi.

Quanto al conferimento della cittadinanza onoraria a Liliana Segre avvenuta l’11 novembre 2019, la lettera di ringraziamento della senatrice, “alla luce dei fatti emersi, fa sì che tali parole pesino come macigni: «Care cittadine e cari cittadini di Ferrara, ci tengo a condividere con voi i miei sentimenti democratici e antifascisti. E’ un onore per me ricevere la cittadinanza onoraria della vostra città, che dunque da oggi sarà anche un po’ mia»”.

Ferraresi chiude ricordando che la legge n. 645/1952 sanziona chiunque «promuova od organizzi sotto qualsiasi forma, la costituzione di un’associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità di riorganizzazione del disciolto partito fascista» e che il codice penale, all’art. 604 bis vieta ogni organizzazione, associazione, movimento o gruppo avente tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi e punisce severamente chi promuove e partecipa a tali organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi, o presta assistenza alla loro attività, anche per il solo fatto della partecipazione o dell’assistenza.

In risposta all’interrogazione il presidente del consiglio Lorenzo Poltronieri ha convocato d’urgenza per martedì prossimo la conferenza dei capigruppo, per poi annullarla un’ora dopo per non meglio precisati “motivi organizzativi”.