Politica
20 Marzo 2023
La consigliera comunale Pd attacca la Giunta dopo aver appreso delle intercettazioni pubblicate da Estense.com: "Si conferma la logica punitiva di questa Amministrazione"

La Resistenza, Baraldi (Pd): “Dietro lo sfratto solo vendetta per eliminare un interlocutore scomodo”

di Redazione | 2 min

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Ilaria Baraldi

“Senza grande sorpresa, scopriamo oggi quel che era legittimo supporre ieri, ossia che nei confronti del centro sociale La Resistenza si sta consumando una vendetta politica ad opera della giunta e su mandato dell’assessore Lodi”. A sostenerlo è la congliera comunale Ilaria Baraldi (Pd), riferendosi alle notizie raccolte dal nostro quotidiano circa alcune intercettazioni raccolte dalla polizia giudiziaria e datate giugno e luglio 2019, dalle quali emergerebbe l’intento dell’Amministrazione attuale, e nella fattispecie del vicesindaco Nicola Lodi, di ‘togliere soldi ai compagni’ a scopi politici.

Per Ilaria Baraldi c’era da aspettari che “che arrivata al potere, la destra avrebbe piano piano spostato le risorse, assegnato gli immobili, indirizzato le politiche laddove alle destre fa più comodo”, ma “che avrebbe colpito in modo così palese ed evidente un centro sociale, che porta nel nome tutta la storia di riscatto e liberazione che i partiti al governo del Paese e della città faticano ancora a riconoscere e fare propria (basti pensare alla reazione della premier a Bella Ciao cantata al congresso Cgil), era cosa che speravamo di non vedere”.

Una cosa che “invece accade, e la pubblicazione delle intercettazioni dalle quali si evince la volontà di epurare una realtà così radicata e importante per il tessuto socio culturale della nostra città confermano la logica punitiva che abbiamo stigmatizzato lo scorso giovedì in prima commissione, di fronte al muro di gomma delle incomprensibili giustificazioni avanzate dalla assessora Travagli per sloggiare senza alternative il centro sociale”. Di fatto non vi sarebbe “nessun bisogno urgente di lavori di ristrutturazione, nessuna “vision” strategica, nessuna riallocazione” a giustificare “uno sfratto che punisce una associazione di persone che da anni prestano il proprio volontario servizio alla comunità”.

“Dietro, banalmente, come banale è ogni maligna vendetta, c’è solo il desiderio di liberarsi di un interlocutore scomodo – commenta la consigliera dem – a dispetto di ogni principio costituzionale di tutela della libertà di associazione, di libera espressione del pensiero e pure della sussidiarietà, così radicata e fondamentale a Ferrara. La giunta non sembra preoccupata di perdere il consenso di centinaia di associazioni di volontariato, dei loro iscritti, dei loro utenti. Avranno fatto bene i conti, elettoralmente parlando. Eppure che sconfitta per la città, che perdita per le cittadine e i cittadini”.

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