
Massimo Buriani, amministratore delegato della cooperativa CoopCastello
La convenzione stipulata dal Comune di Ferrara, definita dalla giunta di Alan Fabbri come “accordo storico”, si sta rivelando – bollette alla mano – un “accordo sciagurato”.
A denunciarlo è Massimo Buriani, amministratore delegato della cooperativa CoopCastello, che gestisce diversi condomini allacciati al teleriscaldamento.
Nei comunicati stampa di Hera del 15 febbraio veniva preannunciato un calo delle tariffe del teleriscaldamento di “oltre il 60%” per il mese di gennaio, spiegando che il 50% di questo beneficio sarebbe derivato dalla nuova convenzione tra Hera ed il Comune di Ferrara, e l’altro 50% dalla diminuzione del prezzo del gas.
“Stando a quanto promesso – si inserisce Buriani – ci aspettavamo una riduzione delle tariffe per la nostra fascia di consumo (5° fascia ad uso domestico) dai 189 euro a Mwh di dicembre (al netto dello sconto governativo) ai 114 euro per il mese di gennaio. Non ci avevamo creduto, ma non abbiamo replicato in attesa di avere sul tavolo le nuove bollette”.
E invece le tariffe si sono effettivamente ridotte, ma del 25% non del 60%. “Un’altra promessa non mantenuta! – si rammarica Buriani -. Nel frattempo sono arrivate anche le bollette del gas. In un complesso condominiale da noi amministrato con 120 appartamenti (in classe energetica F) servito da una centrale termica centralizzata alimentata a gas metano (gestore la stessa Hera), il costo della bolletta di gennaio è stato di 18.542 euro (euro 110 per Mwh), mentre in un altro nostro complesso condominiale con 124 appartamenti (in classe A appena riqualificato con superbonus), servito dal teleriscaldamento, il costo della bolletta di gennaio è stato di 22.825 euro (141 €/Mwh)”.
Per questo Buriani ritiene “paradossale e assolutamente inaccettabile che, a sostanziale parità di consumi energetici, il costo del calore derivante dal Tlr continui a costare più del calore prodotto con il metano! Questo è Il risultato della “innovativa” convenzione firmata tra Hera ed il Comune nel novembre scorso”.
La mitica “separazione del costo della geotermia da quello del gas”, annunciata sui quotidiani nazionali come la prima esperienza in Italia, “si è tradotta in una beffa per gli utenti ferraresi. Giova ricordare che il prezzo della componente geotermica del tlr è stata fissata nella convenzione a 155 euro per Mwh. Quindi il contenimento della tariffa che si è visto nel mese di gennaio (a 141 euro) si deve esclusivamente alla forte riduzione del prezzo della componente non geotermica (gas e termovalorizzatore dei rifiuti) e non alla convenzione firmata”.
“E’ del tutto evidente – continua l’ad di CoopCastello – che il prezzo della componente geotermica è stato fissata in modo discrezionale senza alcun rapporto con gli effettivi costi di produzione della geotermia (che peraltro non conosciamo) e sovrastimando le previsioni di aumento della tariffa della materia prima gas naturale. E questo prezzo fisso ce lo dovremo tenere ancora per molti anni a venire”.
Nel mese di gennaio la tariffa fissata per la componente geotermica del Tlr (155 Mwh) risulta inoltre nettamente superiore alla componente gas naturale (prezzo Cmem indicato dalla Autorità Arera di 68 euro Mwh), e risulta nettamente più alta anche aggiungendo alla materia prima.
Se la discesa del prezzo del gas, dovesse proseguire anche nei prossimi mesi, come sembrano indicare gli attuali trend di mercato, “con la convenzione sottoscritta da Comune ed Hera verrà definitivamente compromessa la prospettiva di sviluppo di una energia rinnovabile come la geotermia a Ferrara”.
Diversi amministratori condominiali, spinti dai loro condòmini, stanno già pensando di abbandonare il teleriscaldamento per riallacciarsi alla rete distributiva del metano.
La Cooperativa Castello, tuttavia, “non è in condizione di ripristinare le vecchie caldaie per tornare al gas dopo 10 anni di allacciamenti al teleriscaldamento (siamo stati tra i primi a Ferrara e ci abbiamo fortemente creduto). Siamo purtroppo, nostro malgrado, nelle mani di un gestore che detiene un monopolio naturale e può fissare in maniera sostanzialmente discrezionale e non trasparente prezzi e tariffe”.
Buriani annuncia che “dovremo difenderci, sulla stampa e, se necessario, anche nelle sedi istituzionali opportune. Chiediamo con forza all’Amministrazione comunale, di attivarsi urgentemente per una immediata revisione dello sciagurato protocollo firmato nel novembre e in una modifica dei criteri di fissazione delle tariffe. Certi come siamo che questa richiesta è fortemente condivisa dagli amministratori condominiali interessati, dalle associazioni di categoria e dai cittadini che si sono già costituiti come Rete Civica contro i rincari del Tlr”.
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