Tentato furto in un vivaio. Uomo arrestato dai carabinieri
Un uomo tenta un furto in un vivaio ma il figlio dei titolari lo segue indicando la posizioni ai carabinieri che riescono a intercettare così il veicolo su cui si stava dando alla fuga
Un uomo tenta un furto in un vivaio ma il figlio dei titolari lo segue indicando la posizioni ai carabinieri che riescono a intercettare così il veicolo su cui si stava dando alla fuga
Dopo la sentenza di primo grado con cui il gup Carlo Negri del tribunale Ferrara ha pronunciato l'assoluzione per i cinque accusati per le presunte tangenti tra i padiglioni della Fiera, nei giorni scorsi, la Procura ha deciso di ricorrere alla Corte d'Appello di Bologna per quanto riguarda la posizione dell'ex presidente Filippo Parisini, inizialmente prosciolto dal giudice dopo la richiesta di rinvio a giudizio, chiedendo ai giudici bolognesi di disporne il rinvio a giudizio
E' una replica che assomiglia molto a un'ammissione di colpa, quella che il Comune di Ferrara, attraverso il direttore generale Sandro Mazzatorta, invia come 'rettifica' al nostro quotidiano dopo l'inchiesta sui soldi dei ferraresi destinati all'emergenza Covid per l'ospedale di Cona. E' una nota nella quale, volontariamente o meno, il Comune conferma di essersi trattenuto il denaro delle donazioni
Adescava le sue vittime in stazione, chiedendo loro un passaggio in automobile o proponendo rapporti sessuali a pagamento, e poi le rapinava del portafoglio che tenevano nelle tasche posteriori dei pantaloni
Tragedia in zona Gad, dove una giovane donna italiana è stata ritrovata senza vita in un pianerottolo della Torre A del Grattacielo
Hanno tutti scelto la strada del patteggiamento i cinque cittadini di nazionalità pakistana, arrestati per sfruttamento del lavoro, all’interno delle due inchieste per il caporalato a Portomaggiore e Argenta, coordinate dalla Procura di Ferrara.
Nello specifico, relativamente all’operazione avvenuta nel Portuense nell’aprile dello scorso anno, il 51enne Ahmad Iftikha, a capo dell’organizzazione di fatto familiare che gestiva il lavoro irregolare sul territorio, ha scelto di patteggiare la pena di 3 anni e 24.000 euro di multa.
Lo stesso hanno scelto di fare il fratello Rizwan Muhammad (38 anni) e poi il giovanissimo figlio Zain Ul Abidin (21 anni) per cui il giudice dovrà confermare il patteggiamento rispettivamente a 2 anni e 2 mesi con 24.000 euro di multa e 8 mesi di reclusione.
Insieme a loro c’era anche il 34enne Ahmed Waqar, altro autista, che oggi però è in Svezia.
Su queste richieste, il tribunale dovrà pronunciarsi nell’udienza del 21 marzo.
Il secondo filone delle indagini invece, quello relativo agli arresti avvenuti ad Argenta nel novembre 2022, ha visto la richiesta di applicazione della pena su accordo delle parti sia nei confronti di Alì Zulfiqar e del suo attendente Iqbal Faisal, che rispettivamente hanno chiesto di patteggiare 3 anni e 13.000 euro di multa e 2 anni e 2 mesi (sempre con 13.000 euro di multa).
A quanto si apprende dagli inquirenti, Zulfiqar e Faisal gestivano operai costretti a lavorare fino a 16 ore al giorno, 7 giorni su 7. In tutto quel tempo chini in mezzo ai campi potevano riposare al massimo 10 minuti, appena sufficienti per mangiare a pranzo e per bere. E questo per 5 o 6 euro l’ora nel migliore dei casi. Spesso in nero.
Chi si ribellava veniva picchiato anche a bastonate. Oppure gli si tratteneva lo stipendio. E la sera, finito il lavoro, dormivano in case fatiscenti o in capannoni dismessi e affollatissimi, tanto da dover condividere un bagno in 40 o 50.
Anche su queste richieste di patteggiamento il tribunale dovrà pronunciarsi nell’udienza del 2 maggio.
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