Sab 11 Feb 2023 - 1209 visite
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Stalking contro Barbara Paron. Il tribunale condanna l’ex compagno a due anni

I fatti risalgono a una denuncia che l'ex sindaca di Vigarano Mainarda fece per alcuni eventi risalenti al 2018. Ma l'uomo non ci sta: "Mi aspettavo l'assoluzione, tutto ciò non ha senso"

È stato condannato per stalking a 2 anni di reclusione – con pena sospesa – Daniele Cesari, ex compagno di Barbara Paron, già sindaca di Vigarano Mainarda e presidente della Provincia di Ferrara, a cui l’uomo dovrà anche versare una somma pari a 5mila euro a titolo di provvisionale.

La sentenza è stata pronunciata ieri (10 febbraio) dal giudice Carlotta Franceschetti e ha confermato quanto, lo scorso 20 gennaio, aveva chiesto, durante la propria requisitoria, la pm Barbara Cavallo.

Al centro della vicenda giudiziaria, gli strascichi di quella che è stata una relazione finita male, con la parte offesa, Barbara Paron, che ha denunciato per stalking l’ex compagno per i fatti relativi all’anno 2018, quando la relazione si era interrotta in modo definitivo.

Secondo l’ex prima cittadina l’uomo, con una strategia di denigrazione personale e persecuzione, l’avrebbe distrutta psicologicamente e politicamente, fino a causare la ‘fine’ della sua carriera quando Cesari denunciò l’episodio di corruzione per il quale Paron (assistita dall’avvocato Denis Lovison) è ancora sotto processo per una presunta mazzetta avuta quando era sindaca.

In mezzo ci sono insulti, discredito con amici e parenti, ma anche la minaccia di rivelare dettagli della sua vita privata, messaggi molto forti e dai toni che appaiono minacciosi, qualche episodio di aggressione anche fisica (anche se Paron ha precisato in sede di esame di non essere mai stata picchiata, specificando di aver subito in modo pesantissimo la violenza psicologica).

“Mi aspettavo l’assoluzione completa e lotteremo per questo perché tutto ciò non ha senso” ha commentato ieri Daniele Cesari che, durante l’ultima udienza, aveva respinto le accuse che gli erano state mosse, sottolineando in particolare di “non aver mai picchiato” la donna, mentre il legale che lo difende, l’avvocato Gian Luigi Pieraccini, si è detto “convinto che quelle condotte di contrasto tra coniugi non potessero rientrare nello schema dello stalking. Le sentenze comunque – ha concluso – non si commentano ma si impugnano e credo che nemmeno Barbara Paron sia contenta della condanna del padre di suo figlio”.

“Siamo soddisfatti per la sentenza – ha invece affermato Denis Lovison, avvocato di Paron – perché arriva dopo un momento difficile, che è finito per coinvolgere la mia assistita sotto il profilo umano, professionale e personale. Mi auguro che la sentenza possa segnare per lei l’inizio di un periodo più sereno in cui ritrovare la pace e che, allo stesso tempo, possa essere recepita dall’imputato, ora condannato in primo grado, affinché certi comportamenti non si ripetano mai più. La giustizia ha finalmente fatto il suo corso”.

Il giudice ha fissato in 45 giorni il termine per depositare le motivazioni della sentenza.

 

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