Attualità
4 Febbraio 2023
Tra le ipotesi anche l'eventuale gestione in-house e la stima dell'investimento per il Comune di Ferrara

Gestione dei rifiuti a Ferrara, uno studio ipotizza tre modalità

di Redazione | 3 min

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Il Comune, con l’aiuto di Unife, studia il metodo più efficiente ed efficace per la gestione dei rifiuti, prendendo in considerazione tre modalità: l’attuale sistema misto, cioè con isole ecologiche e porta a porta, un porta a porta ‘spinto’ in house, gestito cioè dal Comune, e un porta a porta esternalizzato.

Lo studio, curato da Enrico Bracci, vice direttore del dipartimento di economia e management dell’Università di Ferrara, ha preso in considerazione questi tre modelli, creando un documento tecnico- scientifico che ha lo scopo di mettere la giunta nelle condizioni di fare la scelta migliore possibile, partendo da analisi oggettive.

Come ha ricordato Alessandro Balboni, assessore all’Ambiente, “Atersir fu incaricato di fare uno studio sulla raccolta e lo smaltimento rifiuti, che fu presentato in Consiglio comunale e contestato. Alla luce delle contestazioni, la nuova giunta ha investito 55mila euro per ottenere un documento tecnico scientifico per valutare al meglio le opportunità e i migliori metodi di gestione del servizio. Siamo giunti a questo punto tenendo anche in considerazione tutte le richieste, suggerimenti e confronti che abbiamo avuto con il tavolo rifiuti, che riunisce consiglieri comunali, stakeholder locali e cittadini”.

A illustrare i numeri della raccolta differenziata a Ferrara è Alessio Stabellini, dirigente del servizio qualità ambientale del Comune di Ferrara. Il sistema attualmente in uso prevede isole ecologiche, in tutto 1300, e raccolta porta a porta per alcune aree, calcolando 80 mila utenze domestiche e non domestiche.

Dai dati 2021 la percentuale di raccolta differenziata a Ferrara è dell’ 87,3%, contro il 72% della media della regione Emilia-Romagna, la tariffa per i rifiuti per abitanti equivalenti (cioè non residenti, turisti, studenti) è di 117,69 euro annui, contro i 112,48 euro della regione, sempre per abitanti equivalenti la raccolta differenziata per abitanti equivalenti è di 311,80 kg a Ferrara e 269,28 kg la media regionale. Per quanto riguarda invece i rifiuti solidi urbani, per abitante equivalente Ferrara calcola 357,24 kg, la regione 376,08 kg, i rifiuti indifferenziati per residenti sono invece 77,75 kg a Ferrara e 183, 39 kg la media regionale, lo stesso dato per abitanti equivalenti è di 45,44 kg per Ferrara, mentre e 106, 80 kg la media regionale.

“I numeri – è il commento di Stabellini – vogliono dire che il sistema misto su Ferrara sta funzionando. Sono stati presi a paragone altri sistemi di raccolta, in altre realtà e seguiti da gestori differenti, e abbiamo cercato di capire come Ferrara si posizionasse rispetto a questi territori”.

“Lo studio – ha spiegato Enrico Bracci – ha riguardato in particolare le implicazioni in termini di costi per il passaggio dall’attuale sevizio misto a un porta a porta spinto in house. La stima fatta ha evidenziato, a regime, un aumento del costo complessivo del servizio del 10%. Sono poi stati considerati anche scenari intermedi, ottenendo risultati altrettanto intermedi: se il Comune chiedesse a Hera il passaggio al porta a porta spinto ci sarebbe un aumento di costi operativi del 7%, mentre l’ultimo scenario, mantenendo l’attuale modalità mista ma con gestione in house, con l’acquisizione da parte del Comune del servizio e dei mezzi di Hera, l’aumento sarebbe del 3%, legato ai maggiori costi di struttura”. Costi che andrebbero a colpire le tasche dei cittadini.

L’investimento per il Comune, secondo questo studio, è stimato tra i 13 e i 15 milioni di euro di fabbisogno finanziario. Il Comune ne investirebbe, da bilancio, 1/3 quindi il 33%, e tramite le banche a debito i 2/3, quindi il 66%. Si tratterebbe di cifre comprese tra i 4,5 e 5,2 milioni di euro di investimento di risorse proprie, il rimanente tramite le banche come mutui o altre forme di finanziamento.

Ora si dovrà attendere che venga convocata una commissione consiliare informativa su questi temi, di cui sarà contestualmente informata anche la giunta, e sulla base del documento il Consiglio comunale deciderà se procedere verso la gestione in house o una gara d’appalto.

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