Attualità
27 Gennaio 2023
Delegati d'assemblea e rappresentanti degli studenti eletti in Consiglio d'Istituto intervengono sui fatti del 23 gennaio e sulla divergenza tra preside Isabella Fedozzi e la presidente di Arcigay Manuela Macario

Caso Ariosto, gli studenti difendono il diritto d’assemblea: “Interruzione non necessaria, grave violazione”

di Redazione | 4 min

Leggi anche

Acqua e siccità: “Un bravo sindaco dovrebbe pianificare una strategia efficace per il futuro”

“Di acqua si parla solo quando accadono i disastri. Quello che spesso non fa l’uomo è programmare interventi necessari e quanto mai urgenti”. Così Stefano Calderoni, presidente del Consorzio Bonifica pianura di Ferrara, sulla gestione delle risorse idriche nel territorio estense. “Ecco cosa dovrebbe fare un bravo sindaco: pianificare una strategia in grado di risolvere problemi futuri”

L’interruzione dell’assemblea ad opera della dirigente scolastica “non era necessaria”. Nella discussione che divide la città dopo i fatti del 23 gennaio scorso al Liceo Ariosto, mancava proprio la voce forse più significativa, quella degli studenti. A intervenire sono infatti questa volta i delegati d’assemblea e rappresentanti degli studenti eletti in Consiglio d’Istituto, che esprimono il loro punto di vista sui fatti che hanno dato luogo a divergenze nel corso dell’assemblea studentesca tra la preside Isabella Fedozzi e la presidente di Arcigay Manuela Macario, invitata come relatrice su temi Lgbtqi+.

“Qualunque fossero le motivazioni che hanno spinto la dirigente scolastico a intervenire – commentano gli studenti – quella che si è verificata è stata una vera e propria interruzione del lavoro d’assemblea, che a nostro avviso non era necessaria. Infatti, fino ad allora, l’assemblea aveva visto la costruzione di un importante momento di confronto, su temi che sono al centro del dibattito pubblico odierno, e vicini alla sensibilità degli studenti”. Secondo i giovani rappresentanti “a seguito di questo episodio è stato rotto quel clima di confronto orizzontale e democratico che si era creato, un dibattito ricco di opinioni diverse, anche opposte: nessuno, infatti, era stato attaccato o tantomeno zittito per le proprie parole, e le prime persone su cui si è verificato l’impatto di ciò che è successo sono stati gli studenti che hanno dovuto assistere a tutto, con non poco disagio”.

Un’intromissione, quella della preside, che secondo gli studenti avrebbe violato in maniera grave “il maggiore strumento di democrazia e di autonomia studentesca all’interno delle istituzioni scolastiche”, che è l’assemblea studentesca, ancor più grave “nel caso in cui i temi affrontati siano cosi delicati e vicini a noi, perché è evidente che dentro alla nostra comunità esistano persone che rispecchiano la diversità del mondo nel suo complesso, dal punto di vista dell’orientamento sessuale, così come per la provenienza etnica o sociale, e questo solo per fare un paio di esempi”. Nel loro intervento i delegati e i rappresentanti citano il Decreto Legislativo che conferisce al preside il “potere d’intervento nel caso di violazione del regolamento o in caso di constatata impossibilità di ordinato svolgimento dell’assemblea”, “ma – precisano – l’assemblea in questione si stava svolgendo in maniera ordinata, pacifica, e nel rispetto delle libertà individuali di ogni partecipante”.

Si passa poi alla descrizione dei fatti per come sono stati direttamente vissuti dagli studenti in assemblea: “L’assemblea, in un primo momento, si è svolta con gli interventi dei relatori, e, infine, con un dibattito che ha visto la serena compresenza di visioni differenti, secondo il diritto ad un confronto diretto tra pari, che riteniamo inattaccabile e inviolabile. Subito prima della discussione, gli altri ospiti avevano fatto richiesta di intervenire, e la rappresentanza stava cercando di mediare tramite delle domande, in modo da non interrompere in modo brusco lo svolgimento dell’assemblea. Quando però l’ultima ospite ha chiesto agli studenti di alzarsi, se facessero parte della comunità Lgbt o (evidentemente per motivi di privacy) se conoscessero personalmente qualcuno che ne facesse parte, la dirigente scolastica è intervenuta prendendo parola e chiedendole di mettersi a sedere al tavolo dei relatori”. “In più – aggiungono gli studenti – è stato rilevato un atteggiamento che ad alcuni è sembrato di paternalismo rispetto a quanto detto fino a quel momento dalla relatrice e dagli studenti, si suppone per la questione della privacy o per timore di eventuali ripercussioni da parte di genitori in polemica con gli argomenti dell’assemblea”.

“Ciò detto – proseguono – riteniamo che i toni siano sicuramente precipitati, e che questo abbia causato nervosismo da entrambi i lati, e a chiunque abbia assistito, provocando spaccature tra studenti, corpo docente, genitori e gli stessi rappresentanti. Inoltre, nella corsa a prendere parte, sui mezzi d’informazione gli studenti sono stati lasciati completamente in secondo piano, come se fossero privi di capacità critica e di ragionamento. Andando oltre, condanniamo quindi ogni forma di discriminazione, omofoba, razzista, o di qualsiasi altro genere, chiunque sia a praticarla, ed esprimiamo la nostra solidarietà nei confronti degli studenti Lgbt, di chiunque abbia dovuto subire, o subisca, discriminazione, e di tutta la comunità studentesca, e offriamo il nostro supporto a qualsiasi attività di sensibilizzazione su tematiche così delicate, che, per ripeterlo ancora, ci riguardano da vicino. Per concludere, invitiamo tutti gli studenti a partecipare alla riflessione su ciò è avvenuto, e sul modo in cui vengono svolte le assemblee d’istituto, liberi da pregiudizi, in un’ottica di attivazione, di difesa degli spazi democratici all’interno della scuola, e di ricerca di spazi gestiti dagli studenti, per i loro propri interessi, internamente al mondo scolastico. Difendiamo il diritto d’assemblea”.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com